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Perchè Maramotti non fa il Pala Max Mara?

C’è bisogno di qualità nell’area nord? Certo che sì. C’è bisogno di un quadro d’insieme e non di interventi singoli? Assolutamente sì. C’è bisogno di un tavolo comune per concertarli? Come si fa a non essere d’accordo. Parliamo di una zona che diverrà strategica per Reggio nei secoli dei secoli. Bella responsabilità per i contemporanei, dunque. Luigi Maramotti su questo ha straragione. Come non è da escludere a priori nemmeno l’idea di una sorta di moratoria dei diritti acquisiti e di benefici pubblici da applicare sugli indici edificatori. Le due cose mi paiono, se non ho capito male, per la verità un pò contraddittorie. La qualità non è prerogativa dei ponti e dev’essere negata ai supermercati? Dipende la chi li progetta, da cosa c’è attorno, dal quadro d’insieme. Sarebbe stato molto più convincente Maramotti se avesse lui proposto di costruire il Palasport per la città. C’è una proposta della società Aurora (cioè del movimento cooperativo). Semplice, trasparente, che offre il Pala in cambio dell’inserimento nel Poc (Piano operativo comunale) dell’area che già il Psc prevede commerciale e di dimensione extraprovinciale. Perchè Maramotti non ci espone una proposta tangibilmente diversa? Credo che sarebbe apprezzata da tutti. A Treviso Benetton ha costruito il palazzo dello sport a sue spese. Perchè il più grande imprenditore reggiano non può fare altrettanto? Un palasport di grande qualità, naturalmente, un palasport magari progettato dallo stesso Calatrava (come ad Atene è accaduto per lo stadio Olimpico). Il Pala Max Mara. Magari senza scambi. Come contributo alla città del suo imprenditore di successo. Sponsorizzato dalla sua grande ditta. Mi aspetto davvero una proposta del genere. Anche per rendere ancora più convicente il ragionamento di Luigi Maramotti. Lo scrivo fiducioso.