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Tra violenze e sputi in faccia

Faccio una premessa doverosa. Considero il movimento dei giovani una risposta giusta ad una società costruita all’incontrario, dove sono gli anziani a dover mantenere i più giovani e non viceversa. E penso che alla crisi finanziaria mondiale occorra dare anche una risposta politica e non solo monetaria, direi anche culturale sul modello di società e di sistema economico sul quale ci dobbiamo orientare. Peraltro, rispetto al primo problema, vedo limiti ed errori non solo a destra, ma anche a sinistra. Clamoroso quello del governo Prodi e del sindacato sull’eliminazione dello scalone previdenziale, che costò allo Stato 10 miliardi di euro che potevano invece essere utilizzati per gli amortizzatori sociali per i giovani. Però resto di stucco di fronte, non solo agli atti di violenza perpetrati dal corteo di sabato a Roma, dagli incendi, dalle aggressioni fisiche, della devastazione dei negozi, dall’assalto ai ministeri e alle banche, ma resto di stucco anche rispetto all’aggressione  di un uomo come Marco Pannella, che potrà anche avere sbagliato tattica parlamentare per i suoi sei deputati, ma che resta certo un esempio di pratica non violenta e di pensiero liberalsocialista. A Pannella  e ai socialisti, in primis Loris Fortuna, sono storicamente legate le più belle lotte per l’affermazione dei diritti civili in Italia e in questo momento a lui e ai radicali si deve la sensibilizzazione sulla drammatica e insopportabile situazione delle carceri italiane. Ebbene, Marco Pannella è stato aggredito a suon di offese e di sputi in faccia. Qualcuno gli ha perfino voluto ricordare, come una colpa, la sua amicizia con Craxi. Costoro, e sono persone generalmente adulte più che giovani arrabbiati, assiepati dietro simboli con falce e martello, non si accorgono che finiscono per dare motivi a chi, pur sentendosi intimamente di sinistra e di cultura liberalsocialista, continua a votare a destra. Magari a costoro non interessa, anzi sono più che mai contenti che i socialisti e i radicali si allontanino dalla sinistra. Io spero che si allontanino loro, perchè è ben difficile che il settarismo sia un buon viatico per convincere gli italiani che il governo di domani, per parafrasare il vecchio venditore di almanacchi leopardiano, sia meglio di quello di ieri…