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Ciao per sempre Martiradonna, vecchia gloria granata

Arrivarono, nell’estate del 1960, un nugolo di giovani sconosciuti che solo la band Del Grosso poteva scoprire. C’erano Calvani, Sardei, Volpi, Greatti e appunto Martiradonna, un terzino arcigno e generoso, mentre Calvani era più classico e fluidificante. Martiradonna giocò titolare in quella magica stagione del 1960-61, nella quale solo la penultima di Alessandria ci tolse la meritata soddisfazione della serie A. C’erano oltre 3mila reggiani al Moccagatta quella volta coi pullman organizzati dal bar Perli e dal bar Roma che i tifosi potevano prenotare gratis se avevano comprato il biglietto dello stadio. Perdemmo per 2 a 1 e Sardei sbagliò un calcio di rigore. E i reggiani si convinsero che Visconti, Lari e Degola in A non volessero andare. Niente di più falso. Martiradonna giocò prima da terzino destro poi da centromediano, perchè a novembre venne acquistato dall’Atalanta l’esperto Gariboldi. L’anno dopo Martiradonna fu ancora titolare come terzino destro in coppia con Robbiati o Baricchi (reggiano scomparso poco tempo fa). La Reggiana nel 1962 retrocesse in serie C e Martiradonna fu ceduto al Cagliari. L’anno dopo al Cagliari appodò anche Greatti, che dicevano avesse seri problemi di vista. E invece col Cagliari i due ex granata (Greatti divenne uno dei migliori centrocampisti italiani) approdarono alla serie A e poi addirittura allo scudetto nel 1970, col grande Gigi Riva. Ricordo Martiradonna come uno dei tanti eroi calcistici della mia fanciullezza.