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Sotto la neve la testa

Sembra che non sia mai nevicato. Eppure nel 1956, nel 1963, nel 1977, nel 1985, le nevicate sono state ben più copiose. E la lancetta del gelo è scesa a temperature ben più rigide. L’attualità, così scarna di eventi, ci ha disabitati alla neve, al freddo e al gelo? Siamo noi diventati così monotoni e pantofolai? Sotto la neve abbiamo messo la testa? Forse. Sarà perchè adesso delle nostre temperature si occupano un pò tutti (dai prefetti, ai questori, ai Gos, ai sindaci, ai presidenti delle federazioni e delle leghe sportive), ma si stanno verificando le cose più assurde, incomprensibili, contraddittorie e anche un po’ ridicole. L’ultima, in ordine di tempo, è la decisione della Federazione basket di sospendere il campionato di Lega due. Per neve? E’ la prima volta che accade. Solo la Lega due però, perchè la serie A, invece, gioca regolarmente. E solo il basket, perchè la pallavolo, anche di serie A2, invece gioca, tanto che al Palabigi di Reggio è stata di scena la nostra Edilesse proprio ieri sera. Gli spettatori del volley sono meno tutelati nelle impervie e tortuose stradine che conducono al palazzo? E così i pullman delle squadre ospiti sono più attrezzati in fatto di antineve? Ma la cosa più incredibile è che per neve vengono sospese gare di basket, che si giocano al chiuso, e non gare di calcio che si giocano all’aperto, visto che il campionato di calcio avrà regolare svolgimento. Tanto che oggi Carpi-Ternana si gioca regolarmente nel nostro stadio, mentre al palazzo non si può disputare Trenkwalder-Brescia. Anche nel calcio la stranezza: la partite di A del sabato sono state spostate alla domenica, mentre quelle di B si sono giocate proprio al sabato. Ma che dire poi dei comportamenti nei singoli stadi? A Brescia si è giocato in un campo completamente innevato, a Bergamo, distante venti chilometri, invece non si è giocato in un campo completamente sgombrato dalla neve (si dice, per la sicurezza degli spettatori, che però erano già tutti al sicuro allo stadio ad aspettare per un’ora l’assurda decisione). C’è da non capirci più nulla. Se non che non esiste un governo dello sport con regole valide per tutti, e le singole decisioni sono affidate alle singole federazioni o leghe e, in fatto di sicurezza, intervengono in tanti, che decidono in base alle loro competenze territoriali e non con criteri uniformi. Di questo passo, visto che la sicurezza è bene supremo, perchè non chiudere i cinema e i supermercati? Perchè non imporre agli anziani di stare bardati in casa e ai bambini di non fare più pupazzi (potrebbero congelarsi le mani), perchè non vietare ai cittadini di passeggiare per evitare di cadere sulle lastre di ghiaccio? Non c’è un problema di libertà al fondo di tutto? Che bello il tempo in cui per disputare una partita di calcio decideva solo l’arbitro in base al fatto che la palla rimbalzasse. E si andava al Mirabello (col Messina nel 1960, col Perugia nel 1967, col Modena nel 1968, col Pescara nel 1975, col Catania nel 1983, con la Sanremese nel 1985) sotto la neve, appoggiati a cumuli di coltre bianca, con la calzamaglia e anche la borsa dell’acqua calda e il plaid. E dove uno decideva se andare o no in base alla sua passione. E non in base al decreto d’un prefetto o d’un presidente. E quando pensava, che ingenuo però, che un palazzo dello sport, invece, fosse un impianto al chiuso…