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E Buemi votò giustamente contro la relazione di Augello

Il relatore del Pdl Augello aveva proposto nella sua relazione la piena conferma di Berlusconi come senatore. Non c’erano vie di mezzo. Nemmeno il dubbio lo sfiorava. La sua relazione, anche da parte di un socialista liberale come Buemi, che non aveva accettato la corsia politica della giunta, e aveva perfettamente interpretato la sua funzione giurisdizionale, è stata bocciata. Adesso il nuovo relatore, che sarà lo stesso presidente Stefano, un esponente eletto con Sel, ma di formazione moderata e liberale, avrà alcuni giorni di tempo per elaborare la sua nuova relazione e i senatori-giudici di valutarla. Poi spetterà all’Aula dire l’ultima parola. Non è passata la proposta di Buemi di attendere l’interdizione dai pubblici uffici che la Corte d’Appello decreterà e quantificherà tra poco, probabilmente pochissimi giorni dopo il voto del Senato, e che poi la stessa Cassazione confermerà. Avrebbe contribuito a svelenire gli animi e a dissipare i dubbi sulla retroattività della legge Severino. Si è anche litigato sul voto plurimo o unico, su decadenza o ricorso alla Corte, e si dovrà anche fare i conti con il rinvio alla Corte di Strasburgo e con la procedura per l’eventuale revisione del processo, mentre Berlusconi annuncia in tivù la nascita della nuova, ma in realtà, vecchia Forza Italia con toni bellicosi contro la magistratura. I toni, anziché abbassarsi, paiono così in netto rialzo, mentre si abbassa lo spread per il mancato annuncio della crisi di governo. Difficile però immaginare che un governo tra la Saltanchè, non è un refuso, e Fassina, non è un refuso, possa durare a lungo.