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Nessuna confluenza, verso un patto federativo

5 Aprile 2014 1.046 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Il co-reggente del Pd Guerini ha precisato che, parlando di confluenza, si riferiva alla lista elettorale e non a un processo che dovrà portare il Psi dentro il Pd. Se non lo avesse fatto ci avrei pensato io a precisare il senso delle nostre decisioni sull’Avanti. Dopo la sua nota preciso ugualmente, ma senza polemizzare. Al Congresso di Venezia la mozione che risultò ampiamente maggioritaria, ma anche le altre due per la verità, conteneva la proposta di un’unica lista che unisse i partiti del socialismo europeo in Italia. Anch’io aderii a quella impostazione pur rimarcando un’opzione inizialmente diversa, che puntava più su un nuovo rapporto con i compagni radicali e i laici, in funzione di una nuova Rosa nel pugno. Presi atto che né la Bonino né Pannella avevano dato segni di disponibilità e di adeguata attenzione a un’ipotesi che certo doveva partire dall’abbandono, da parte nostra, di una esclusiva ragione di esistere in chiave identitaria.

Nel Psi in molti allora storsero il naso in nome della discriminante del socialismo europeo e alcuni di loro sono poi quelli che oggi rivendicano la necessità di una differenziazione e contestano un percorso che loro stessi hanno contribuito a definire. A Venezia in tanti pronosticavano l’adesione di Vendola al Pse, più che quella di Renzi. E’ avvenuto il contrario e non possiamo capovolgere la realtà solo per inseguire i nostri desideri. Il Consiglio nazionale di Roma di sabato scorso ha stabilito a larga maggioranza di dichiarare la disponibilità a una lista con un simbolo in cui fosse evidente la sigla del Pse. Quindi non semplicemente al simbolo del Pd. Nel contempo ha approvato la proposta del segretario di avviare un percorso per addivenire a un patto federativo tra Psi e Pd.

La segreteria di ieri ha visionato e approvato la bozza di documento proposta, ha apprezzato il simbolo sul quale si è convenuto, ha iniziato a vagliare le candidature socialiste, alcune di grande prestigio. In ogni istanza si è sempre escluso una confluenza del Psi nel Pd, che sarebbe anche priva di reale valenza politica. Soprattutto se affrontata e risolta solo in chiave tattica, cioè prima di una campagna elettorale e non in sede politica e storica. L’avvio di un percorso federativo implica, come giustamente ci suggerisce il compagno Rino Formica, la creazione di una federazione, un patto di diritti e doveri reciproci, un comitato di garanzia. Tutto questo dovrà essere concordato e accolto. L’inizio di un percorso non consente di salutarne la fine. Vedremo gli sviluppi. Quello che non è consentito a nessuno è di dimenticare o stravolgere il senso delle nostre scelte, che sono chiare, limpide, partecipate col consenso e il dissenso che è proprio degli uomini liberi.

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