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Ma Human Factor no…

29 Novembre 2014 1.081 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Come volevasi dimostrare, e come era ampiamente prevedibile, nasce un cantiere alla sinistra del Pd. Lo promuove naturalmente Nichi Vendola che un partito suo sul quel fronte l’ha già fatto. Solo che non è in buone condizioni. È stato colpito da una scissione. Non riesce ad aggregare l’insieme della Lista Tsipras, che ha di poco superato il 4 per cento alle europee. Forse teme perfino che qualcuno lanci un progetto simile senza di lui. Parte dunque la nuova Leopolda di sinistra che si chiama Human Factor, un nome che ricorda un farmaco, un film da brividi e ancor di più una trasmissione Sky. Pare che Fassina abbia già assicurato la sua presenza perché interessato al progetto, mentre Civati e Rosy Bindi si radunano in Emilia e credo non vorranno mancare all’appuntamento.

Dalle parole di Vendola la collocazione è chiara. Fuori dal Partito socialista europeo, vicino a Pandemos dello spagnolo Iglesias e al movimento greco di Tsipras. Si tratta di due liste che vengono addirittura stimate al primo posto in quei paesi, Spagna e Grecia. E perché non in Italia dunque? Anche Landini, che viene giudicato una risorsa, è allertato e non farà mancare il suo contributo. Dunque quel che si tenta di colmare è la spazio vuoto alla sinistra del Pd. Da Vendola, magari anche Ferrero, fino alla Bindi, passando per Landini, Civati, Fassina. Per ora trattasi di un progetto, cioè di una sorta di piattaforma programmatica da lanciare alla sinistra, e Fassina aggiunge, al centro-sinistra. Magari da sperimentare in occasione delle elezioni del nuovo capo dello Stato.

Quando si vuole formare un nuovo partito si esclude sempre di volerlo formare. Quando si pensa a una scissione si dice sempre quel che dice oggi Cuperlo. E cioè che il partito che si intende abbandonare resta il loro partito. In politica ci sono delle leggi. Non puoi alla lunga continuare a votare contro i deliberati del tuo partito e del tuo gruppo e restare lì. Se poi la dissociazione sfociasse in una palese divaricazione sul voto al presidente della Repubblica la permanenza sarebbe impossibile. L’unico incaglio che vedo è il premio alla lista della nuova legge elettorale. Ma se si votasse con il Consultellum tutto sarebbe semplice. Ecco perché credo che la scissione del Pd aprirebbe subito la strada alle elezioni anticipate con la vecchia legge.

Quel che a mio giudizio devono fare i socialisti, che pure umanitari sono storicamente, é restare lontani da quel progetto. Per almeno tre ordini di motivi. Il nuovo polo o partito nascerebbe fuori dal Partito socialista europeo. E dunque basterebbe questo argomento per noi che siamo storicamente parte integrante di quel mondo e che abbiano richiamato il Pd di Renzi ad aderirvi. Il secondo motivo è programmatico. Vorrei sapere se i socialisti riformisti e liberali hanno qualcosa in comune con chi esalta gli scioperi generali, e perfino l’occupazione delle fabbriche. Se possono, dopo avere approvato il Josb Act in segreteria, in direzione e alla Camera, sguainare la scimitarra della sua demonizzazione. Il terzo è di simpatia. Uso questo termine nel senso tradizionale. Dal greco sun e pathos. Insomma condividiamo qualcosa noi con Rosy Bindi, rimpiangiamo noi l’Ulivo di prodiana memoria? Non mi pare. Lavoriamo per restare nella maggioranza, nel governo, se si può federati al Pd di Renzi, altrimenti con la nostra autonomia politica e di giudizio. Non cadiamo in tentazione, anche se dubito che qualcuno non ci caschi….

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