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Palasport, che cosa manca?

Avevo messo insieme un’idea, un progetto, un accordo. Il vecchio palasport doveva essere ristrutturato, allargato, abbellito. Questo nell’ambito di un recupero di tutta l’area di vai Guasco. La capienza era portata a 5150 posti, tutti con comodi sedili e in un pala più simile a una maxi discoteca che all’attuale, invecchiato male. Il progetto dell’architetto Oliva é magnifico. L’accordo con Landi è stato semplice. La loro proposta prevedeva l’alienazione dell’ex Omni ceduta a titolo gratuito alla Pallacanestro per farci foresteria degli atleti, ristorante, bar e sede degli uffici della società, poi la gestione del palazzo alla Pallacanestro Reggiana per trent’anni e infine un contributo del Comune di un milione e mezzo per le opere esterne. E l’avevamo accettata. Il resto era a carico della Pallacanestro che pensava di recuperare l’investimento con la gestione. Landi alla fine del mio mandato aveva pregato di soprassedere per chiudere poi l’accordo con la nuova giunta della quale non faccio parte. Ho preso atto che ad agosto il nuovo sindaco Vecchi e il patron della Pallacanestro Landi hanno annunciato l’esistenza di un accordo tra le parti. Sono passati cinque mesi e un giornale ha lanciato l’allarme. Sono preoccupato e spero che si tratti di un falso allarme. Mi auguro che a fine campionato venga inaugurato il cantiere e che nel giro dei mesi seguenti si realizzi un progetto che non può più attendere.