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Reggiana: tutto è bene quel che finisce bene

Giusto così. Non esisteva un’alternativa all’ingresso del gruppo Mectiles e di Italsempione nella società granata. Era necessario che Alessandro Barilli favorisse questa operazione di trapasso e così è stato. Pensavo che fosse possibile una coabitazione e invece non è stato possibile. In qualche misura conosco l’impietosa legge dell’ex. Adesso che tutto è risolto nel migliore dei modi sento l’esigenza di formulare i migliori auguri al nuovo presidente in pectore Stefano Compagni, un tifoso di vecchia data dotato di entusiasmo e di amore sincero per la maglia granata, e con lui a Medici e a Vavassori impegnati in questa ambiziosa avventura. Ma é giusto e doveroso ringraziare anche Alessandro Barilli per il lavoro svolto in questi anni, Barilli, io ne sono testimone, acquisì la Reggiana quando la cooperazione se ne voleva disfare e nessuno, a parte qualche avventuriero, l’aveva richiesta. In questi anni il presidente ha messo mano allo stadio, dopo un quindicennio di assoluta incuria (io riaprii i distinti nel 2010 a seguito di un difficile accordo con la Developement), insieme lo abbiamo intestato a “Reggio Emilia città del tricolore”. Ha reso possibile il trasferimento a Reggio di una squadra di serie A che ha portato risorse alla Reggiana e alla città di Reggio. Ha costituito una società immobiliare per l’acquisto dello stadio (il Comune gli ha concesso il credito dopo discussioni e divisioni). Ha poi avuto il merito di approfittare dell’acquisto dello stadio da parte di Mapei per rimpinguare le casse della Reggiana di indennizzi e sponsorizzazioni. Ha portato a Reggio Pietro Vavassori, che ci ha consentito di svolgere un campionato sfiorando la B e di costruire un solido futuro. Il lato negativo della sua gestione è costituito dai risultati sportivi. Tre campionati desolanti e in un caso una retrocessione evitata per miracolo. E conosco il metro di giudizio dei tifosi che guardano solo (com’è naturale) ai risultati. Oggi nuovi imprenditori entrano nella Reggiana con maggiori risorse ed è giusto che Barilli si faccia da parte. Ma non sarebbe giusto non rendere a lui i meriti acquisiti. Quando si costruisce il futuro è sempre opportuno non ignorare il passato. E guardarlo con generosa obiettività.
Mauro Del Bue