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Un mare di liste. Il risveglio socialista

Si voterà in 1200 comuni, dei quali 146 superiori ai 15mila abitanti. Saranno impegnati 15 milioni di italiani. Sono 25 i capoluoghi di provincia dove si vota. In tutti i socialisti saranno presenti, per la maggior parte con liste socialiste o civico-socialiste. Nei grandi comuni i socialisti si presentano cosi: a Napoli con una lista del Psi nell’ambito della coalizione di centro-sinistra, a Roma con una lista laico-socialista, e simbolo una rosa, capeggiata dal giornalista Aldo Forbice a sostegno della candidatura di Giachetti, a Torino con una candidata nella lista del Pd (sono una netta minoranza casi come questi), a Milano con due candidature in una lista civica, a Trieste in una lista di coalizione socialista e verde, a Bologna con una lista “Bologna Viva” di chiara impronta e simbologia socialista a sostegno del candidato di centro-sinistra.

Non basta. Continuiamo con le liste socialiste o di alleanza laico-socialista a Salerno, a Benevento, a Grosseto, a Cosenza, a Caserta, a Carbonia-Iglesias, a Savona. In totale nei capoluoghi di provincia su 25 siamo assenti solo in due (Varese e Pordenone). Negli altri siamo presenti in undici città con liste di partito o laico-socialiste o civico-socialiste, in sette con liste solo civiche, solo in quattro con rappresentanti socialisti nelle liste del Pd e una città, Isernia, ancora ignota. Ma siamo presenti anche in comuni importanti e non capoluogo quali Melfi, Città di Castello, Sansepolcro, Alcamo, Carmignano, Cento di Ferrara con liste di partito e a Sulmona, dove ci presentiamo col nome del nostro quotidiano. Ne scopriamo ovunque e il nostro bravo Silvano Rometti, responsabile degli Enti locali, me ne sforna in quantità rilevanti. Alcune realtà le scopriamo cammin facendo. C’è un risveglio del socialismo municipale. E di proporzioni non trascurabili. A occhio, ma daremo dati più precisi, siamo l’unico partito dopo il Pd che nel centro sinistra si mostra così radicato sul territorio. Nessuna lista è stata bocciata per irregolarità o mancanza di firme sufficienti e questo testimonia anche il buon livello di esperienza dei nostri. Non avevamo dubbi.

Proprio dalle elezioni di ieri apprendiamo che un socialista è stato eletto nel Consiglio comunale di Bolzano. Ci complimentiamo con lui. E nel fornire con soddisfazione questi dati, viene spontaneo un ragionamento politico. Vedremo i risultati ma fin d’ora occorre porsi il problema di valorizzare il nostro socialismo municipale, che poi fu agli inizi del novecento la base su cui venne costruita, assieme all’edificazione dell’associazionismo sindacale e cooperativo, la rete del socialismo italiano. E poi ragioneremo del rapporto tra questa realtà e la prospettiva politica del partito, che può trarre da questa presenza linfa vitale per il suo futuro. Non dobbiamo pensare ad assurdi e anacronistici automatismi, ma alla costruzione di un percorso che permetta anche ai protagonisti del socialismo municipale di divenire artefici del nostro avvenire. Oggi queste notizie, dopo il riuscito congresso di Salerno, ci danno nuova fiducia. Ne avevamo bisogno. Domani cercheremo di offrire dati ancora più precisi e poi di intervistare qualche protagonista di questo risveglio socialista.