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La Corte non fa le leggi

Cerchiamo di approfondire le ragioni in base alle quali, anche dopo l’intervento della Corte, e nonostante nella nota essa dichiari che la legge elettorale della Camera, così come emendata, é immediatamente utilizzabile, il Parlamento non può essere sciolto senza l’approvazione di nuovi dispositivi legislativi. Partiamo dalla legge del Senato. Si tratta del vecchio Porcellum, con le correzioni intervenute dopo la sentenza della Corte. Come é noto, esse riguardavano soprattutto le liste bloccate e il premio di maggioranza senza soglia.

Dunque quel che resta del Porcellum per il Senato è un proporzionale di coalizione senza premio di maggioranza e con suddivisione dei seggi “su base regionale” come prevede la Costituzione repubblicana. Naturalmente resta aperto il tema della modalità di voto. Non era compito della Corte definirlo. Senza liste bloccate i sistemi sono solo due: o le preferenze o i collegi. Ma é il Parlamento che deve scegliere. Si può forse intervenire anche tramite decreto ministeriale, come suggerisce Ceccanti, ma sarebbe opportuno affidare una decisione così rilevante al Parlamento. Anche perché tornare alle preferenze per tutti al Senato, mentre alla Camera rimangono i capilista, anche plurimi, bloccati, appare una contraddizione immotivata.

Esiste poi il problema del premio alla lista alla Camera che al Senato diventa di coalizione e sulla base di suddivisioni regionali. Quest’ultimo aspetto é immodificabile se non attraverso una riforma costituzionale che oggi appare impraticabile, soprattutto in tempi brevi, ma che esistano le coalizioni al Senato, mentre alla Camera risultano abolite, questo finisce per distorcere i caratteri del sistema politico. Che diverrebbe, senza le dovute correzioni legislative, bicefalo. Esiste poi un problema ancor più di fondo. Possibile che il Parlamento deleghi le sue funzioni alla Corte? Non é la prima volta che ciò avviene. Basti pensare alle numerose decisioni in materia di diritti civili affidate a organismi esterni alle Camere, siano essi la Corte, i tribunali, la Corte europea dei diritti dell’uomo. Già abbiamo due leggi elettorali sostanzialmente corrette e adesso vogliamo anche sciogliere presto le Camere. Non c’é da essere preoccupati?