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Tra Savona-Zurigo, l’esule Di Battista e il Grillo parlante

Due giorni di notizie da tragicommedia all’italiana dopo la manina dimenticata, anche grazie alla manona di Donnarumma a farfalle nel derby. Come è a tutti noto il ministro Savona tiene conti personali in banche svizzere. Una trasmissione televisiva ha recentemente parlato di un milione e mezzo di euro in una banca di Zurigo custodito in un conto a lui intestato. Da non credere. Un ministro che invita ad aver fiducia dell’Italia si tiene i suoi soldi in un altro paese. Sembra un’imitazione di Crozza e invece è realtà. Possibile che questo non turbi nessuno al pari dei 49 milioni della Lega, pagati col metodo Lotito? Di Battista continua a girare il mondo coi soldi di Mondadori (razza d’un Berlusca ma cosa combini?) e attende lo scalpo di Di Maio il quale avrebbe confidato a Salvini che se l’asse Dibba-Fico si consoliderà allora saranno mazzi acidi per il governo. Meno male che c’è il Grillo parlante a portarci un po’ di allegria. Al Circo Massimo poteva mancare lui, oltre a Casaleggio junior nemico della grammatica italiana più che della politica? Grillo, lasciamo perdere gli insulti idioti agli autistici, dopo avere proposto un Parlamento non più eletto e nemmeno nominato, ma sorteggiato, ha chiesto di togliere poteri al presidente della Repubblica e di mandare in clinica i vecchietti di Bruxelles. Cioè di azzerare tutto in Italia e in Europa (Parlamento, presidente della Repubblica e Unione europea, tutto d’un colpo) evidentemente per instaurare il regno della Casaleggio & Grillo company. La nuova e piuttosto preoccupante democrazia del millennio.