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Gillet gialli e cervelli bacati

13 Dicembre 2018 601 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

L’attentato di Strasburgo ha colpito anche l’Italia. Oltre ai tre morti c’é anche un italiano, ferito molto gravemente, con una pallottola conficcata alla base del cranio e vicina al midollo spinale. E’ il ventottenne Antonio Megalizzi, di Rovereto, giornalista che seguiva i lavori dell’Europarlamento. Un giovane esemplare, con due lauree, colpevole solo di trovarsi in un mercatino natalizio assieme agli amici. Lotta tra la vita e la morte. Il nuovo barbaro eccidio di matrice islamista che ha nuovamente colpito la Francia é stato opera di Chérif Chekatt, 29 anni, nato a Strasburgo, passaporto francese, con origini nordafricane, già schedato dalle autorità per radicalizzazione e condannato a due anni di carcere nel 2011 per aver aggredito un ragazzo durante una rissa.

Il terrorista é riuscito a fuggire poi, individuato dalla polizia, è stato ferito, é nuovamente fuggito con un taxi sequestrato e al momento é latitante. Si tratta dunque di un francese, sia pur di origini arabe o mediorientali. Un francese di seconda generazione, come molti altri terroristi, arruolati all’odio e alla jihad da foschi maestri di morte. Ancora una volta è la Francia il paese colpito e suscita ancora una forte commozione quel canto spontaneo dell’inno nazionale che oggi rimbalzava su tutte le radio e le tivù. Quasi a ribadire che la Francia, quella della rivoluzione liberale e della Marsigliese, non rinuncia a difendere i suoi valori e la sua storia. Logico chiedersi se dopo un evento analogo anche gli italiani avrebbero reagito così.

Per questo non può che suscitare sdegno la posizione assunta attraverso comunicati da alcuni jillet jaune che in base al purtroppo abusato “cui prodest” accusano il presidente Macron di avere organizzato l’eccidio per sviare l’attenzione dei francesi dal movimento che stava avanzando per chiedere, nonostante le proposte del presidente, la sua rimozione. Anche in Italia abbiamo conosciuto la filosofia del “cui prodest” e attribuito allo stato le stragi, gli omicidi, perfino i suicidi. Per poi essere clamorosamente smentiti da un beffardo destino. Pensiamo al caso Calabresi-Pinelli, pensiamo alle “cosiddette” brigate rosse. Potremmo aggiungere che siccome l’immigrazione giova a Salvini é lui che la promuove e che la Fornero é stata una sua inviata segreta al governo o che la disoccupazione l’hanno creata i Cinque stelle per poter decidere il reddito di cittadinanza. Follie di menti distorte. Avranno i gillet gialli. Ma la testa bacata.

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