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Le idee dei socialisti per Reggio Emilia

Non servono libri dei sogni, ma un sindaco e una giunta in grado di affrontare problemi sia nella dimensione più grande sia in quella più piccola, con un rapporto costante coi cittadini e le loro numerose organizzazioni sociali, culturali, economiche e politiche.

Ripristinare il dialogo con la città

Anche a Reggio si ë spesso applicata la regola che il dialogo avviene solo in due modi: tramite i social e tramite le comunicazioni degli esponenti istituzionali. I social, ovviamente, rappresentano non uno strumento di dialogo ma una bacheca elettronica in cui ognuno pubblica il suo pensiero, spesso convinto che sia la verità unica. Da qui si finisce in lite. Le comunicazioni paiono editti indiscutibili e al massimo le decisioni vengono pubblicizzate dopo essere state prese.

 

1) Sono stati aboliti i quartieri e la grande parte del potere istituzionale é oggi trasferito sui dirigenti, che non vengono eletti, né controllati dalla comunità, e il cui precipuo interesse non é quello di produrre attività, ma di limitarla per non incorrere in guai. Occorre una riforma della pubblica amministrazione che ridia potere alla politica, che non segni incompatibilità tra consiglieri comunali e assessori, che assegni maggiori funzioni al Consiglio comunale, che non attribuisca al sindaco le funzioni di podestà.

2) Occorre un rilancio dei partiti come sede di dibattito e di confronto sui temi della città e di tutti i circoli e le associazioni che potrebbero convenzionarsi col Comune per ottenere sedi e contributi per iniziative di interesse pubblico e cittadino.

3) Occorre un costante rapporto con tutti gli strumenti di informazione (giornali, televisioni, radio, giornali online, sito social) perché il Comune ottenga maggiore visibilità e i suoi problemi vengano dibattuti dai cittadini con tecnologie che oggi permettono un rapporto diretto.

Reggio di fronte alla crisi

La crisi economica si é abbattuta anche sulla provincia e la città di Reggio. Il suo tessuto cospicuo di piccole, piccolissime imprese, alcune famigliari, é stato fortemente intaccato, si é dovuto ristrutturare, alcune imprese sono state vendute, altre hanno dovuto chiudere. Questo andamento ha toccato anche il settore cooperativo che ha visto la fine di importanti strutture nel settore edilizio, generando forti problemi occupazionali e finanziari ai soci. Il Comune deve attrezzarsi in questa direzione.

Non bastano gli eccellenti sforzi compiuti alle ex Reggiane con i padiglioni attrezzati al tecnopolo e alla innovazione nel settore della ricerca.

Occorre rilanciare con una vocazione rispettosa della nostra economia la nostra Fiera, coordinare uno sforzo congiunto sui fondi europei, investire sempre di più nelle infrastrutture.

Va dunque completata la tangenziale fino a Cella, finanziata dall’Anas.

E’ inconcepibile, caso unico tra le città dell’Emilia-Romagna, che insistano due passaggi a livello che bloccano il traffico sulla via Emilia a Ospizio e Pieve. I finanziamenti sono stati tutti dirottati per la costruzione della stazione dell’Alta velocità. Occorre al più presto con la Regione arrivare a definire e progettare i due sottopassi. Questa é una priorità che i socialisti ritengono fondamentale.

Bisogna realizzare finalmente le circonvallazioni di Rivalta e Fogliano per dare respiro a quelle località ed a tutta la città.

Occorre potenziare al più presto e rendere sicuro il parcheggio a servizio della stazione mediopadana e dell’ex gasometro, vicinissimo al centro.

E’ necessario un piano per riempire di contenuti e di attività la stazione mediopadana che per ora resta una cattedrale vuota, con una volumetria sprecata. E’ evidente che una struttura del genere serve a Reggio se chi ne usufruisce anche provenendo da altre città può fare sosta e magari visitare la città. Per ora non é così.

Rilanciare la Fiera

La nostra comunità può trarre grande utilità da un Centro espositivo e convegnistico moderno, ritagliato sulla nuova realtà del territorio reggiano e dell’area vasta, che comprende Parma e Piacenza ed è in fase di realizzazione attraverso le unificazioni dei soggetti imprenditoriali e delle Camere di Commercio delle tre città.

Vanno messi a reddito i notevoli investimenti effettuati con la realizzazione delle infrastrutture reggiane, a cominciare dalla Stazione AV Mediopadana e con quelli ipotizzati (parcheggio-scambio Autosole/rotaia in zona stazione, collegamento ferroviario con Mantova-Verona sfruttando le vecchie linee, località peraltro già servite da un collegamento bus privato). Il posizionamento del nuovo Centro espositivo convegnistico è- idealmente- accanto alla stazione AV, completato con strutture dedicate all’ospitalità.

I temi caratterizzanti l’attività del Centro sfrutteranno alcune tematiche storiche ed altre innovative. Fra le prime il polo agrozootecnico con coordinamento con Parma e Piacenza, ma anche quello per animali di compagnia e lobbystico per i motoriFra le seconde il polo della moda e della formazione, ma anche della ricerca e dell’università.

Sicurezza e immigrazione

1) Occorre un censimento per conoscere la situazione dell’immigrazione a Reggio. Bisogna sapere come vivono e dove le famiglie degli immigrati. Anche per evitare forme di sfruttamento da parte dei proprietari immobiliari, che volentieri affittano, magari in modo irregolare, i loro appartamenti senza ristrutturare gli immobili.

2) Bisogna evitare di concentrare gli immigrati in zone della cittá. L’errore compiuto in via Turri non si deve ripetere. Solo seminando i migranti a gruppi sul territorio si rende possibile l’integrazione.

3) E’ necessario aumentare l’organico della Polizia municipale, far sì che sia maggiormente presente nelle strade e piazze della nostra città e contribuire a far sì

che si sviluppi un’azione coordinata delle forze dell’ordine per garantire maggiore sicurezza dei cittadini soprattutto nelle zone calde come le ex Reggiane, la stazione ferroviaria  e la stazione mediopadana.

5) Il fenomeno Aemilia è emerso per la denuncia di pochi e nell’Indifferenza, a volte anzi con una eccessiva passività, degli enti locali. Il massiccio aumento delle attività edilizie e il rapporto anche di subappalti tra importanti complessi cooperativi e imprenditori calabresi sta alla base del fenomeno che non si deve ripetere.

Quattro idee sui servizi

Occorre continuare ad erogare misure di sostegno a favore delle famiglie colpite dalla crisi economica e di coloro che abbiano perso il lavoro.

E’ indispensabile salvaguardare la proprietà comunale delle Farmacie Comunali Riunite, anche per continuare a garantire adeguate risorse alla tutela dei cittadini anziani, giovani, deboli, aumentando in particolare i posti disponibili nelle case protette e nei centri diurni.

Occorre bloccare e se possibile diminuire le rette d’accesso agli asili nido ed alle scuole materne comunali.

Le scuole d’infanzia migliori del mondo debbono rimanere alla portata economica di tutte le famiglie reggiane e non solo di quelle più ricche.

Il verde

Occorre aumentare gli alberi ed il verde pubblico della nostra città, completando in particolare la sistemazione di viale Umberto e realizzare il parco della Reggia di Rivalta, tenendo conto delle osservazioni dei cittadini e della necessità di salvaguardare il verde esistente a cominciare dal filare di gelsi nel viale centrale del parco della Reggia.

Sarebbe ugualmente interessante ideare un camminamento che da viale Umberto I, storico viale reggiano, che non a caso serviva anche nel settecento come raccordo con la Reggia, conducesse fino a Rivalta. Oggi c’é solo una strada statale piena di auto e un sentiero interno.

E rilanciare i parchi finendo quello del Quaresimo e attrezzando assai meglio il parco del Popolo o giardini comunali, dove risistemare la vecchia Fontana dell’Abate Bonini e ripulire e sistemare tutte le statue e le targhe dei grandi reggiani, oggi in condizioni pietose. Un maggiore rispetto per la storia di Reggio é una richiesta che si rivolge ai futuri amministratori.

Centro storico

La giunta in questi anni é più volta intervenuta, a volte con efficacia, altre volte meno, sul centro-storico che ancora però risulta in ritardo sui temi del recupero e della residenza rispetto alle altre città emiliano-romagnole. Le proposte dei socialisti sono

1) Un piano per case da dare in affitto, negli immobili, e sono diversi, ancora chiusi e disabitati. I residenti nell’esagono che fa da confine al centro-storico, sono solo 9500, contro i 13-14 mila che potrebbero tranquillamente abitarvi.

2) Un nuovo bando per le facciate, che ha già avuto un discreto riscontro. In particolare un bando per i palazzi storici, alcuni dei quali, palazzo Ruini in primis, ma anche Malaspina e Brami, versano in precarie condizioni.

3) Una convenzione coi proprietari di vani per negozi, affinché siano affittati a basso costo ai commercianti, oggi alle prese con una crisi di domanda.

4) La correzione del progetto realizzato a Santo Stefano, con la demolizione dei due muri di cemento e la diffusione del verde e in Piazza della Vittoria con la eliminazione delle due fila di piloni che tagliano in due il teatro Ariosto e snaturano l’asse della piazza costruito nel rispetto dei confini della vecchia Cittadella.

5) La diffusione di verde di fronte all’Isolato San Rocco che risulta in tutta la sua eccessiva e ridondante evidenza dopo la realizzazione della nuova piazza.

6) La divisione in due della fontana che sta dinnanzi al teatro Municipale Valli, rispettando cosî l’idea del suo originale progettista che poneva il teatro proprio in direzione del camminamento che proveniva da via Crispi.

7) L’approntamento di una squadra comunale di pronto intervento per pulire dalle scritte e dai segni i muri della città.

8) Il rifacimento di piazza San Prospero, forse la piazza più bella di Reggio, arredata anche con panchine e una nuova illuminazione e del Broletto che versa in condizioni pietose, con fili della luce che si inerpicano nelle volte.

9) Un piano di arredo urbano di tutta la via Emilia, ridisegnando insegne e vetrine dei negozi secondo uno stile unitario.

10) La diffusione della luce bianca in tutti i lampioni del centro, oggi invaso da luci di colore diverso e la sostituzione delle lampade di forma diversa con quelle a lanterna

Cultura

Le nostre proposte

1) La costituzione, come é stato fatto in altre città, dell’Ente Reggio Emilia mostre, che unisca e coordini gli sforzi di Palazzo Magnani, del Museo, del Comune, e anche di associazioni e gallerie private.

2) Dopo la mostra di Antonio Fontanesi, che viene allestita l’anno dopo il suo bicentenario della nascita, sarebbe interessante procedere a tre grandi appuntamenti coi tre più importanti pittori reggiani: il Correggio, Lelio Orsi e Antonio Ligabue. Questi eventi potrebbero dare un ritorno di visitatori e di indotto a tutte le attività turistiche e ricreative della città.

3) La ripresa del Premio Masini, che ha rinverdito il tradizionale Premio Peri. Non si comprende il motivo per cui sia stato soppresso, visto che questa rassegna di giovani cantanti lirici ha permesso la scoperta di nuovi talenti che calcano i palcoscenici internazionali.

4) La ripresa del Premio Maria Melato. Si tratta di una vecchia rassegna di giovani compagnie di prosa intitolata alla memoria della grande attrice di prosa reggiana, morta nel 1950.

Sport

1) Si valuta positivamente il ruolo e la direzione della Fondazione per lo sport, un modello a cui hanno guardato i comuni di mezza Italia e che in accordo col Comune ha
permesso la realizzazione di numerosi impianti sportivi per lo sport di base e la conseguente autogestione dello sport comunale

2) Giudica in particolare meritorio il passaggio delle piscine comunali dalla gestione diretta del Comune a quella delle società sportive e che ha permesso un risparmio annuo di quasi un milione di euro e un aumento della qualità operativa. Si augura che questi impianti restino a gestione delle stesse società che vantano crediti meritori nei confronti della città.

3) Il Mirabello deve diventare quel che per il Torino è lo storico Filadelfia. E cioé la sede della Reggiana calcio, il suo museo, il luogo degli allenamenti, delle gare amichevoli, di quelle delle squadre giovanili. Serve un progetto chiaro che metta in evidenza le possibili risorse da recuperare attraverso attività ricreative e sportive connesse.

4) Va ultimato sia esternamente sia all’interno il progetto di restauro del palasport di via Guasco. La capienza va portata a 5mila posti, e soprattutto va alzato il tetto (o abbassato il parquet) per permettere alla pallavolo di disputare la serie A.