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Vespa e l’Avantionline

Che ormai l’Avantionline, unico quotidiano socialista, sia uscito dall’anonimato é indubbio. Le recenti interviste alla Bonino e a Giuliano Amato, gli interventi di Rino Formica e Giorgio Benvenuto, certo hanno contribuito a creare qualche fessura al muro di silenzio che da anni circonda ogni azione e pubblicazione socialista. Questo é ancor più dimostrato dalla ripresa dell’Avantionline nel recente libro di Bruno Vespa a proposito della nascita del fascismo. Nel ringraziarlo non possiamo esimerci dal ricordare la citazione. A pagina 72 del suo libro “Perché l’Italia diventò fascista e perché il fascismo non può tornare”, edito nel dicembre del 2019, Vespa cita il lavoro del nostro storico Carlo Felici, pubblicato a puntate: “Carlo Felici”, scrive il Bruno nazionale, “ha fatto, per parte socialista sull’Avantionline, un’appassionata ricostruzione di quel che avvenne tra la fine del primo conflitto mondiale e la guerra civile del biennio rosso. Riferisce di spedizioni punitive degli agrari che indicavano ai mazzieri fascisti le case dei capilega da prelevare, torturare e perfino uccidere davanti ai figli”. E devo solo aggiungere che Carlo non ha mancato anche di riferire le violenze del fronte opposto con quell’amore per la verità che deve essere costante in un ricercatore di valore. Adesso Carlo Felici sta scrivendo una storia su Fiume che forse nessun altro direttore socialista avrebbe condiviso, esaltando la figura di Alceste De Ambris, all’epoca fedele dannunziano e poi fervente antifascista. Ma il direttore attuale ama molto tutte le eresie e non riesce a disprezzare una ricerca che non getti a mare il fenomeno dannunziano. Verrà sostituito? D’altronde un Avanti in più, un Avanti in meno…