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Il fascismo, Forza nuova e i no vax

Dopo la giuste parole di condanna per i fomentatori di odio e per le violenze consumate a Roma, delle quali il tentativo di occupazione della Cgil é l’emblema più significativo, occorrono precisazioni e puntualizzazioni politiche. Certo queste violenze ricordano talune di quelle consumate nel 1921, ha avuto ragione Landini a rammentarlo, contro sindacati, case del popolo, redazioni dell’Avanti, insomma tutto il patrimonio del movimento socialista organizzato.

Bisogna sempre tenerlo in mente e anche equiparare la violenza di oggi a quella fascista di ieri mi é sembrato quanto mai opportuno. Ma se Dio vuole non siamo nel 1921, non ci troviamo a pochi mesi dalla marcia su Roma e dal primo governo Mussolini. Le possibilità che la storia si ripeta sono ridotte a zero. Non esistono più sistemi di quel genere in Europa dopo la caduta del franchismo in Spagna e del salazarismo in Portogallo e dopo l’esaurimento del regime dei colonnelli in Grecia. Son trascorsi quasi cinquant’anni da allora e di regimi autoritari di stampo fascista nessuno sente più il bisogno per sbarrare la strada a un comunismo che é finito dal 1989. Occorre poi anche ribadire che lo stato ha il dovere di far rispettare le leggi e la Costituzione e di sciogliere tutte le organizzazioni criminali, siano o non siano di matrice fascista. Se Forza nuova é una di queste bene sarebbe metterla al bando, senza nasconderci che una organizzazione fuorilegge può sempre rinascere con nomi nuovi. Ma se si prova che i suoi dirigenti promuovono azioni violente vengano regolarmente processati e messi in galera se colpevoli. Questo non comporta, come si é detto, la criminalizzazione di un intero corteo e di un’intera manifestazione. Anche se quella manifestazione ha assistito senza fiatare di fronte a violenze consumate. Intendiamoci. Le parole sono pietre. E slogan come “Libertà, libertà” implicano che in Italia la libertà sia soppressa, e ragionamenti che portano a ritenere che nel mondo sia in corso un tentativo di colpo di stato pilotato dalle multinazionali del farmaco, ricordano da vicino gli slogan delle brigate rosse. Asserire poi, come é stato scritto, che saremmo vicino al nazismo e all’approntamento dei lager per i dissidenti porta alla naturale conseguenza di organizzare una resistenza violenta. E legittima, come appunto fu quella contro il nazifascismo. Perché stupirsi dunque se qualcuno ha voluto passare dalle parole ai fatti? Il paradosso é che a capeggiare la rivolta contro il nazifascismo imperante siano oggi i fascisti di Forza nuova. Ma questo, in epoca di estrema confusione politica e ideale nella quale viviamo, non é neanche una sorpresa.