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Un polo liberalsocialista

18 Novembre 2021 285 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

D’accordo, non conosciamo ancora la legge elettorale con la quale si voterà alle prossime elezioni politiche. Non andiamo lontano dal vero se pensiamo che possa essere o il Rosatellum, con due terzi di proporzionale vincolato però alla scelta di coalizione, come ha opportunamente precisato il segretario del Psi all’ultima direzione, e con un terzo di uninominale maggioritario, oppure se vi sarà una svolta verso un proporzionale puro con sbarramento più alto. Ho lanciato l’idea che, a prescindere dalla legge elettorale, già in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica, si sancisca un patto tra Italia viva, che dispone di 43 parlamentari, Azione, che ne dispone di 3, Più Europa, con i suoi 3 e Psi con i suoi 2, per costituire un cuscinetto tra sinistra e centro-destra, determinante per l’elezione del presidente, ed eventualmente per formulare una candidatura che possa essere accolta da tutti. Vado più in là. Personalmente penso che questa intesa debba trasformarsi in un accordo politico ed elettorale. E credo che per noi sia oltretutto l’unica soluzione che ci potrebbe in qualche modo garantire di restare nelle istituzioni nazionali in presenza di un taglio deciso da un referendum (e con l’appoggio del Pd) di ben trecento seggi. Penso che, contrariamente alla tornata precedente, in cui la nostra presenza é stata in qualche modo garantita dall’uninominale, qualsiasi sia la legge elettorale, il nostro obiettivo noi dovremo perseguirlo sul proporzionale. E’ presto? Ci sarà ancora un anno e mezzo di tempo? No, siamo in ritardo, perché se pensiamo di incollare all’ultimo momento tre o quattro simboli andremmo incontro a un risultato che conferma la regola già sperimentata, e cioè che la somma si trasforma in sottrazione. Occorrerebbe al più presto far nascere dalla periferia, come è successo a Parma, comitati per il polo liberalsocialista (più o meno la stessa cosa é capitata a Trieste e a Rimini in occasione delle comunali) e che i socialisti, se credono a questa prospettiva, visto che sono gli unici ad avere mantenuto un radicamento territoriale con federazioni in ogni provincia d’Italia, si mettano alla guida di questo processo politico. Questa é la mia opinione e confido che presto o tardi possa diventare l’opinione di tutti i socialisti. Faccio mia la proposta che il segretario del Psi ha avanzato in occasione del dibattito promosso dall’Avantionline e cioè di promuovere una conferenza programmatica comune e un documento d’intesa sulle prospettive dell’italia. Sono convinto che il polo liberalsocialista sia l’unico in grado di sbarrare la strada al governo Meloni e ai rischi che l’Italia potrebbe correre in Europa e, nel contempo, che possa mettere una cesura a un populismo di sinistra che tuttora si nutre di giustizialismo e di qualunquismo.

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