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Leggi e comportamenti

Sono sempre stato piuttosto scettico di fronte alle leggi a sfondo morale e per di più sulla spinta di un’emozione fortissima come quella dovuta ad un cruento delitto di una ragazza da parte del suo ex fidanzato. Tuttavia la prevenzione, tanto raccomandata dalla Schlein, per contribuire a votare la legge per tentare di arginare la violenza di genere, che è oggetto del nuovo dispositivo approvato all’unanimita, è sicuramente un apprezzabile tentativo. Poi anche per gestire la prevenzione occorrono investimenti. Occorre personale di polizia. Occorrono magistrati. Diciamo la verità. I delitti per gelosia o per abbandono non sono certo mancati in passato. A cominciare da quello invero macabro di Rita Fort che uccise la moglie dell’amante e i suoi tre figli nel 1946. E che dire di un nuovo modello di delitti: quello di stampo tribale. Una ragazza, Saman, condannata a morte della famiglia e con padre, madre e cugini vari che eseguono la sentenza emessa da un barbaro tribunale di famiglia. La legge votata all’unanimità al Senato attiene un altro tipo di delitti purtroppo ricorrenti negli ultimi anni. Quelli compiuti da ragazzi per fobia dell’abbandono e con conseguente punizione con la morte dell’amata. Come sono distanti costoro da quelli degli anni settanta che proclamavano e in qualche caso praticavano il libero amore. Sulla demifisticazione dell’abbandono e sulla possibilità di ricostruirsi un futuro di affetti molto potrebbero la famiglia e anche la scuola. Ammesso che famiglia e scuola si conoscano. Non siano straniere in patria. Occorrerebbe introdurre la psicologia fin dalle scuole medie. Ma occorrerebbero soprattutto insegnanti empatici, in grado di diventare modelli. E probabilmente classi già nelle inferiori non superiori a 10-12 alunni. Una vera trasformazione della scuola sempre più adusa, gli scarsi stipendi degli insegnanti c’entrano, a divenire esclusivamente votificio. Pare addirittura che un più approfondito legame con la famiglia e i ragazzi sia stato instaurato dalle parrocchie. I preti conoscono molto meglio i ragazzi non solo degli insegnanti ma spesso anche delle famiglie. Atrimenti anche questi lodevoli tentativi rischiano di fallire. Le leggi vanno bene quando le gambe (e soprattutto le teste) delle persone sono adeguate. Altrimenti diventano intenzioni e anche illusioni. E spesso divagazioni.