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Sous le ciel de la Riviera

3 Marzo 2025 73 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Era il testo di una canzone di Umberto Bindi che, francesizzato, avrà voluto intendere la riviera della costa Azzurra oppure la costa ligure, che poi non era a lui lontana, essendo Bindi genovese. La riviera é invece oggi quella di Gaza a cui Trump, immortalato in statua stile Kim Youn Un, se la spassa assieme a Netanyahu che quel territorio conosce bene per averlo seminato di morti. “Io ti voglio qui con me sous le ciel de la Riviera”, dunque. Sdraiati sui lettini come due innamorati. Ora desta sgomento, almeno nel sottoscritto, questa antitesi che si mostra nel suo aspetto più truce fra il clima di spensieratezza, di agiatezza e di allegria che traspare nel video e l’atmosfera di distruzione e di morte che si respira oggi in quel territorio. E che rimanda ai valori, meglio ai disvalori che Musk e i trumpiani, in stile Vance, propagano nel mondo. Altro che tutela della libertà, signor vice presidente americano che dai lezioni al Regno Unito campione di libertà. La loro modernità rimanda all’etica medievale del più forte che annulla il più debole. Non solo, ma che sul più debole costruisce il suo impero. La libertà di un popolo non vale niente se quel popolo non è più forte di chi vuole sopprimerla. E il debole non va aiutato se non è in grado di riconsegnare i suoi aiuti e se non può fare affari con lui. Povero Zelensky che sei costretto a firmare un accordo sulle terre rare, la sola cosa che interessa a Trump della questione Ucraina. Il mondo è cambiato. Forse si è addirittura capovolto se l’America all’Onu vota con la Russia e non la considera aggressore, ma aggredito. Nel mondo che si va profilando dove non esistono più valori etici, e neppure contrasti politici, ma solo affari o dissidi economici, non può stupire la riviera trumpiana di Gaza coi palestinesi costretti ad abbandonare i loro territori e a espatriare in Giordania e in Egitto i quali peraltro non sono disponibili ad accoglierli. Sembra un lugubre scherzo. Sembra una inverosimile provocazione. E invece è realtà. Ovvero una proposta del presidente della più grande potenza mondiale. Per quanto tempo ancora dovremo sopportare le volgari e rudi boutades del presidente degli Stati uniti? In Europa, che secondo Trump sarebbe stata creata per “fottere” gli Usa (bravo Severgnini che traduci correttamente il termine sul Corriere) molti sono convinti che occorra far finta di niente e andare sempre d’accordo in nome dell’atlantismo con gli Usa. Io penso invece che se ci riscopriremo passivi e subalterni e se saremo divisi e in gara a chi saprà costruire il migliore rapporto con Trump, sarà la nostra fine. Garantito.

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