A Milano
Oggi saremo fisicamente o col cuore a Milano per alzare una protesta alle sconsiderate iniziative di guerra del governo israeliano che hanno portato al massacro di Gaza. Per contestare la politica di Netanyahu che intende occupare la striscia, che ha insediato in Cisgiordania centinaia di colonie israeliane rendendo così solo formale la politica dei due popoli e due stati, peraltro anche politicamente sconfessata dalla destra israeliana. Ma anche per contestare ogni forma di terrorismo, quello di Hamas che ha fatto strage di uomini, donne e bambini con il cruento e barbaro attentato del 7 ottobre e per mettere al bando l’antisemitismo ovunque risorga nel mondo. Diciamo subito dunque che condividiamo la piattaforma che è stata messa alla base dell’iniziativa di Azione e di Italia viva alla quale hanno aderito anche Più Europa, i Socialisti liberali e i riformisti del Pd nonchè Sinistra per Israele con in testa il suo presidente Emanuele Fiano, ex deputato Pd. E condividiamo la scelta di chiedere il rilascio dei prigionieri israeliani e i corpi di coloro che sono stati uccisi, nonchè la decisione di far parlare congiuntamente un israeliano d’opposizione al governo Netanyahu e un paleatinese oppositore di Hamas. Non importa quanta gente ci sarà in piazza e quanta ce ne sarà il giorno dopo a Roma. L’importante è manifestare tenendo ferme le nostre idee. Sono state le minoranze a fare la storia. Era un’esigua minoranza a volere il Risorgimento e una minoranza quella che fece la Resistenza. In mezzo uno sparuto gruppo organizzò in Italia e all’estero l’antifascismo e minoranza fu quell’area laica e socialista che sola poteva farsi promotrice di un’alternativa di governo nell’Italia repubblicana e alleata degli Usa. Dispiace invece che il Psi di Vincenzo Maraio abbia deciso di aderire alla manifestazione di Roma e ai cinque sì ai referendum di domenica. Gli abbiamo volentieri riconosciuto il valore dell’Alleanza con Renzi e Bonino alle elezioni europeee smarcandosi dal Pd e da Conte e di avere avuto il coraggio di mettere una foto di Craxi sulla tessera del 2025. Ma su questa duplice scelta non concordiamo. La scelta degli ideali è per noi più forte dei vincoli di appartenenza. Nella notte i muri del teatro Parenti, dove si svolgerà la manifestazione, sono stati imbrattati di scritte inneggianti “la Palestina fino alla vittoria”. Se la vittoria significa quel che urlano gli estremisti e cioè “dal fiume al mare”, che presuppone la cancellazione dello stato di Israele, un buon motivo per dissociarci. Oggi più che mai bussa alla porta l’urgenza di assumersi le dovute responsabilità. A ognuno la sua.
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