1 Ottobre 2025 126 views No Comment Stampa questo articolo

Non ero presente all’iniziativa del teatro Municipale Valli di Reggio Emilia che, al fine di consegnarle il primo tricolore, ha ospitato l’inviata dell’Onu in Palestina Francesca Albanese. Leggo dal resoconto dei giornali che il sindaco Massari é stato fischiato perché avrebbe commesso la “gaff” di ricordare il massacro di ebrei (così definiscono gli israeliani i terroristi di Hamas) avvenuto il 7 ottobre del 2023 e la necessità che la stessa Hamas rilasci i prigionieri che tiene segregati da quel giorno. Una gaff? Ma quale? Quel ricordo di una barbarie senza fine che ha trucidato uomini, donne, ragazze e ragazzi, bambini e neonati, nelle strade e nelle case e la doverosa richiesta che anche la Lega araba ha fatto propria di liberare gli ostaggi? Non comprendo il significato dei fischi. Si intende che quel massacro non é mai avvenuto? Si intende che se é avvenuto Hamas ha fatto bene? Si intende che i prigionieri non devono essere liberati? Condanno la carneficina di Gaza e ritengo responsabile non il popolo ma il governo israeliano, il suo oltranzismo reazionario, il suo proposito di negare ai palestinesi una patria. Di negarla a Gaza ma anche in Cisgiordania. Ma ho la certezza che talune frange del movimento pro Pal quando espongono lo slogan “Palestina dal fiume al mare”, neghino la possibilità stessa ad Israele di esistere, come invece proclamato dall’assemblea dell’Onu del 1947: due popoli e due stati. L’Albanese non deve perdonare Massari per quello che ha detto. E’Massari che deve perdonare l’Albanese per quel che non ha detto né in Palestina né a Reggio. E cioè che condanna Hamas e le sue stragi. Visto che dal palco del Valli se n’é uscita con questa affermazione: “Alla fine la storia si ricorderà di questo, che sono riusciti (Hamas) a portare la Palestina di nuovo al centro della discussione, stanno animando una rivoluzione globale”, giustificando il massacro del 7 ottobre compiuto dai terroristi di Hamas. No l’Albanese non era proprio la persona adatta alla consegna del primo tricolore.