Com’é triste Venezi…
Beatrice Venezi é la direttrice (o direttora e direttore) d’orchestra più contestata del teatro d’opera. Perché donna e anche belloccia? Perché dichiaratamente di destra (suo padre é stato candidato in Forza nuova)? O semplicemente perché non all’altezza del ruolo, questo volta decisamente rilevante, di direttora (o direttrice o direttore) stabile della Fenice di Venezia, uno dei teatri lirici più prestigiosi d’Italia? Il suo curriculum non é in effetti molto ricco. Si è diplomata in direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nel 2015. Poi le sue esibizioni e i suoi pochi incarichi. Nel 2016 é stata direttrice, mettiamola così, dell’orchestra Scarlatti di Napoli, un complesso giovanile, e poi assistente direttrice dell’orchestra giovanile dell’Armenia, oltre che dell’orchestra della Toscana nel 2018 in occasione del 160esimo anniversario della nascita di Giacomo Puccini. Poi, nel 2024, sono piovute si di lei le contestazioni di tre direttori d’orchestra che l’hanno ritenuta non idonea per dirigere l’orchestra siciliana, ma ecco che poco dopo gli arriva la nomina a direttrice principale dell’opera di Buenos Aires. E poche settimane orsono quella di direttrice stabile della Fenice. Non un grande biglietto di presentazione. Tanto che tutti gli orchestrali della Fenice l’hanno contestata e anche tutte le maestranze del teatro. Il presidente della Commissione cultura della Camera l’ha difesa dichiarando che la Venezi ha diretto anche l’orchestra del Festival (non di Salisburgo e neanche di Bayreuth) ma di.. Sanremo. E anche i sindacati hanno preso posizione tanto che e stato dichiarato uno sciopero in occasione della prima del Wozzeck di Alban Berg e il pubblico é rimasto a casa. A ciò si aggiunga che diversi abbonati hanno rinunciato all’abbonamento dichiarando che con la Venezi non lo faranno mai più. Ora é giusto rimarcare che tra Chung, il grande maestro cinese in procinto di attraccare a Venezia e invece nominato alla Scala al posto di Chailly, e la Venezi ci passa una distanza che esiste tra un Einstein un neolaureato in fisica, ma é anche doveroso ammettere che le contestazioni e gli scioperi sono stati financo esagerati. Ci mancava una sollevazione dei portuali, lo sciopero dei vaporetti, la chiusura degli alberghi ai turisti, la condanna di quelli americani a sorbirsi in diretta un discorso di Trump. Certo un direttore, e va bene, vuole che la si chiami così, che si trova contro l’orchestra é difficile che riesca a dirigerla. Forse, come nel film di Fellini, ci vorrebbe un maestro particolarmente autoritario. Non crediamo che sia il caso di Beatrice, donna a cui é stata dedicata una commedia divenuta divina. Fossimo in lei rinunceremmo e ripartiremmo daccapo. Con meno spinta mediatica e meno sponsorizzazioni politiche, che non sono mai mancate nei teatri lirici (ricordo il maestro Gusella che calcava tutti i podi emiliani con la tessera del Pci e i maestri del contemporaneo, da Nono a Gentilucci, che volevano portare la loro musica, con scarsi successi, direttamente nelle fabbriche). Com’é triste Venezia, soltanto un anno dopo, e com’é triste Venezi… Il Mose ti ha salvata dall’acqua alta. E un incendio non é bastato a distruggere la Fenice. Non ci riuscirà questa ragazza con la scollatura e i biondi capelli sciolti sulle spalle.







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