Prima voleva eleggere il Parlamento estraendo a sorte i suoi componenti, poi ha ipotizzato una sorta di democrazia diretta dove una ristretta oligarchia dispone leggi e il popolo con un sì o con un no, come ai tempi dei plebisciti fascisti, approva (quasi sempre) o boccia (quasi mai) i singoli provvedimenti. Adesso è arrivato anche oltre. Il guru dei Cinque stelle, l’inventore del vaffa, ha lanciato l’idea di togliere il diritto di voto ai vecchi. Il limite di età per l’esenzione sarebbe fissato a 65 anni. Dunque di fatto Grillo ha proposto di togliersi il diritto di voto, visto che ha 71 anni. E questa non sarebbe neanche una cattiva notizia. Facendo due conti assieme a lui non voterebbero il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 78 anni, il presidente della Corte Costituzionale Giorgio Lattanzi, 80 anni, l’ex presidente Silvio Berlusconi, 82 anni, gli ex segretari dei Diesse e Pd, Bersani, D’Alema e Fassino, rispettivamente quotati a 68, 70 e 70, l’ex presidente del Consiglio Mario Monti e Caudio Martelli, 76 tutti e due, mentre De Mita, Forlani e Rino Formica sarebbero forse da sotterrare assieme allo stilista Giorgio Armani. Non voterebbero i registi Paolo Taviani, 82, Gianni Amelio, 75, Marco Bellocchio, 80 anni, mentre la novantenne Lina Wertmuller forse verrebbe anche sacrificata. Con loro gli imprenditori Luciano Benetton e Leonardo Del Vecchio, coetanei a 84 anni, la scrittrice Dacia Maraini, 83 anni, lo scrittore Claudio Magris, 83 anni. E non dimentichiamo il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, 85 anni, E potrei continuare all’infinito. Introdurre una discriminate verso le persone anziane significa rifiutare l’esperienza e la saggezza, quella tanto cara al filosofo Platone. E affidare il futuro all’improvvisazione. C’é chi ha Grilli per la testa e chi invece uno solo con poca testa. Una testa di c… astronerie. Pazienza.