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Maria morta per noi

Quando qualcuno muore per la libertà muore anche per noi. Se poi quel qualcuno é una ragazza di 24 anni, ferita mentre manifestava contro il regime bielorusso di Lukascenko ed espatriata per curarsi in Cecoslovacchia e poi arruolatasi volontaria in Ucraina per combattere gli aggressori russi, la sua morte in battaglia acquisisce i contorni dell’eroismo e del sacrificio di stampo romantico. Si chiamava Maria Zaitzeva. Nell’agosto del 2020, la giovanissima attivista aveva preso parte alle proteste di Minsk opponendosi alla rielezione del presidente Lukashenko, che venne accusato di frodi elettorali. In quella manifestazione venne colpita da una granata stordente e le foto del suo volto insanguinato furono diffuse in tutto il mondo. Quel giorno, il 9 di agosto, secondo i dati diffusi, vennero arrestate 65mila persone e chiuse 1.700 Ong, si sciolsero tutti i partiti politici tranne quello di Lukascenko. Ancora oggi ci sono in Bielorussia1300 prigionieri politici. Read the full story »

3 Febbraio 2025 No Comments 145 views

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L’attacco

Non saprei dire se quello ricevuto da Giorgia Meloni, unitamente ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano sia un avviso di garanzia o una comunicazione obbligatoria (non mi pare che quest’ultima definizione compaia nei codici). Si tratta tuttavia di una differenza di lana caprina. Diciamo che la Procura di Roma, nella fattispecie il dottor Lo Voi, ha ritenuto di non stralciare le accuse contenute nell’esposto dell’avvocato Li Gotti relative ai reati di favoreggiamento e peculato sul caso Almasri. Quest’ultimo era stato arrestato il 19 gennaio dopo un mandato della Corte penale internazionale con accuse gravissime di crimini efferati contro i migranti, commessi nei campi di trattenimento libici, e poi scarcerato e spedito in Libia il 21 gennaio. Di tutto questo il governo avrebbe dovuto riferire in queste ore in Parlamento. Ci si è messa come il solito, vedasi il caso Salvini poi finito in nulla, la magistratura e il confronto si  è così spostato dal merito della questione al giudizio sul comportamento dei magistrati, entrati già da tempo a gamba tesa contro il governo per la riforma Nordio. Read the full story »

3 Febbraio 2025 No Comments 150 views

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Atto dovuto, voluto o improvvisato?
31 Gennaio 2025 No Comments 128 views

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Capuleti e Montecchi come Verona-Chievo

Bellini? Bellino. Le due interpreti? Bravine. Il pubblico? Applausini. I teatri di Lombardia hanno prodotto “I Capuleti e i Montecchi”, opera di Vincenzo Bellini, che per due serate é stata messa in scena dal teatro Municipale Valli di Reggio Emilia (il 24 e il 26 gennaio). Cominciamo con uno sguardo sull’opera che Bellini dovette scrivere in due mesi per la Fenice di Venezia. Fu costretto a riprendere alcune arie dalle opere precedenti, in particolare la Zaira e Adelson e Salvini (da non confonderlo con Matteo). Read the full story »

31 Gennaio 2025 No Comments 161 views

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Memoria e attualità
Per definire l’eliminazione spietata e programmata di milioni di ebrei nei campi di concentramento e di annientamento nazisti si sono usati due termini: olocausto e shoah. L’olocausto, termine greco, allude ai corpi bruciati dai nazisti, la shoa, che significa strage, distruzione, comprende invece sia l’eliminazione fisica degli ebrei sia le leggi, quella tedesca di Norimberga del 1935 e le leggi razziali italiane del 1938 che l’hanno determinata o sostenuta.

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27 Gennaio 2025 No Comments 199 views

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Socialisti europei e falce e martello
Quando non si fanno i conti con la storia succede. E’ successo con la mozione approvata dal Parlamento europeo che condannava tutti i sistemi autoritari mettendo sullo stesso piano nazifascismo e comunismo ed è successo in questi giorni con un documento che equiparava, direi conseguentemente, i simboli della Germania nazista e dell’Urss comunista, la svastica e la falce e martello. Nella prima occasione, mentre tutti i parlamentari socialisti hanno votato a favore si sono registrate astensioni e voti contrari solo tra i parlamentari del Pd. Nella seconda votazione è stato ancora compatto il voto favorevole del gruppo socialista mentre i parlamentari del PD non hanno partecipato al voto  Solo la Picierno, assente, ha dichiarato che qualora avesse votato non avrebbe fatto mancare il suo sì. Dunque quando si parla di comunismo e dei suoi simboli emergono in tutta evidenza le contraddizioni del Pd. Non che tali equiparazioni storiche siano sempre adeguate a un consesso politico, lo riconosciamo, ma resta il fatto che, mentre socialisti, socialdemocratici e laburisti europei hanno un passato coerente, solo il Pd dispone di una tradizione non socialista, in larga parte comunista e in parte minore cattolica. Non costa nulla dunque agli altri sconfessare un simbolo, quello della falce e martello, che non hanno mai posseduto. Costa al Pd che della falce e martello continua a vantarsi almeno nella stagione berlingueriana. Anche il Psi, ma non il Psdi di Saragat, metteva in mostra la falce e il martello sia pure attenuata dal libro fino al congresso di Torino del 1978, ove scelse il garofano, e in quello di Rimini del 1987 tolse definitivamente il richiamo alla rivoluzione sovietica. Perchè, disse Craxi, quel simbolo venne introdotto dalla segreteria di Nicola Bombacci dopo il congresso di Bologna del 1919 in omaggio alla repubblica dei soviet e divenne simbolo del comunismo realizzato. Fu, quella di Craxi, una sconfessione mentre, quella di D’Alema nel 1998 con la nascita dei Ds, fu un adattamento. Anzi lo stesso D’Alema doo la vittoria dell’Ulivo nel 1996, e conseguentemente del Pds che teneva ancora alla base la falce e il martello, dichiarò con orgoglio che dedicava la vittoria a quel.vecchio simbolo del Pci e che adesso si poteva pure togliere. In Italia nacque un partito socialista europeo dalla ceneri del Psi e dalle radici comuniste. Per questo quando il Parlamento europeo parla di passato le vie dei parlamentari socialisti europei e di quelli italiani non convergono. Anzi si esaltano figure, degnissime, ma che col socialismo democratico non hanno avuto nulla a che fare. La mancanza di un partito socialista in Italia che sia stato socialista anche quando esistevano il comunismo e il Pci produce queste distorsioni. Terracini, un comunista coraggioso e che sapeva dire la verità anche quando il suo partito non la diceva (vedi la posizione sul patto Ribbentrop-Molotov del 1939) ebbe modo di ammettere che nel 1921 Turati aveva ragione e sbagliarono loro a fare la scissione e fondare il Pcdi. Ancora molti dirigenti ed elettori che hanno seguito la trafila Pci-Pds-Ds-Pd pensano che la tradizione socialista italiana sia stata in fondo interpretata dal Pci. Ho troppo rispetto per Antonio Gramsci ed Enrico Berlinguer per attribuire loro l’etichetta (fino a poco oltraggiosa) di socialdemocratici.

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24 Gennaio 2025 No Comments 196 views

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Trump e rump

Primo giorno di scuola, pardon alla Casa Bianca, per Donald Trump e una sfilza di decisioni già prese, molte attraverso decreti. Mica ci pensa troppo lui. Donald fa. Ma fa che cosa? Quello che ha promesso. Una serie di provvedimenti di estrema destra, di quelli che piacciono tanto a Travaglio, trumpiano di sinistra. Ventimila, forse meno, immigrati cacciati da Chicago, amnistia per i golpisti che avevano invaso il Parlamento (d’altronde li aveva mandati lui…), introduzione della pena di morte federale, abolizione dello ius soli e decisione di ammettere solo due generi, maschile e femminile, per la gioia del nostri Vannacci, e soprattutto uscita unilaterale dell’America dall’Oms e dalle organizzazioni internazionali nonché dai vincoli ambientali decisi a Parigi. Insomma, per uno che sia di destra, é finanche troppo. Il primo giorno. E i giorni che verranno? Cerchiamo di capire da questi segnali, anzi da queste scelte immediate, come si muoverà l’America di Trump, l’America first, l’Amarica dell’età dell’oro. Read the full story »

22 Gennaio 2025 No Comments 210 views