L’assoluzione
Personalmente sono lieto dell’assoluzione di Berlusconi in sede di Appello sul caso Ruby. La prima sentenza lo aveva condannato a sette anni di galera per il doppio reato di concussione e di prostituzione minorile, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. L’appello ha ribaltato la sentenza di primo grado assolvendolo dal reato di concussione perché “il fatto non sussiste” e da quella di “prostituzione minorile” perché il fatto non costituisce reato, in quanto Berlusconi non conosceva l’età di Ruby.
In questo processo si è voluto mischiare questione morale e questione giudiziaria. Ed è inaccettabile sul piano morale che il presidente del Consiglio passi le sue notti con un gruppo di ragazze come in un harem africano e alla presenza di attempati signori si esibisca in giochi erotici chiamati bunga-bunga, con signorine travestite da infermiere e da poliziotte. Tutto questo può far rizzare i capelli, qua e là provocare anche un certo senso di invidia, o più signorilmente suscitare un moto di compatimento. Ma che tutto questo venga tramutato in un caso giudiziario, dove le vere beneficiarie di questo trambusto vengono concepite come vittime, questo no. Non mi ha mai convinto.
Assai discutibile anche il comportamento di Berlusconi che telefona personalmente a un commissario di polizia per far rilasciare la ragazza accusata di furto e la affida a una consigliera regionale che a sua volta la consegna a una prostituta. Qui piu del compatimento un simile comportamento suscita incredulità, nipote o no del povero Mubarak. Ma anche questo non può essere considerato reato. Di concussione poi. Il vero trionfatore di questo processo è l’avvocato Coppi. Ghedini non si è nemmeno presentato in aula perché anche lui indagato. Che l’assenza sia stata produttiva?
Adesso Berlusconi, intanto l’accusa ha novanta giorni per ricorrere in Cassazione, continuerà ad accusare la magistratura italiana dei peggiori misfatti? Dirà ancora che è dominata dalle toghe rosse, che il disegno è quello di farlo fuori? Pensiamo di no. Magari apprezzerà i giudici che lo hanno assolto e continuerà ad accusare quelli che lo hanno condannato. Come al contrario fanno i giustizialisti alla Travaglio che apprezzano le condanne e condannano le assoluzioni. Soprattutto di Berlusconi.
Ma la giustizia deve essere giusta. E siccome anche noi pensiamo che spesso non lo sia, e intendiamo la riforma della giustizia come un’occasione per colpire i partiti dei magistrati, come pare intenda fare lo stesso Renzi, e la inaccettabile commistione tra magistratura inquirente e giudicante, rispettiamo questa sentenza, come sempre chiosa il Pd, ma andiamo più in là perché la condividiamo anche. Si sa, siamo un po’ impiccioni, contrariamente ai pidini…
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