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Nel mare nostrum stragi vostre?

20 Gennaio 2019 804 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo
Stragi di esseri umani in mare. Dopo il naufragio che é costata la vita a 117 migranti, é naufragata un’altra imbarcazione con 100 persone a bordo, con un banbino forse già morto. Contrariamente a Orlando non dò la colpa a Salvini. Anche se i nostri porti fossero stati aperti le imbarcazioni sarebbero naufragate lo stesso. Certo la responsabilità é innanzitutto dei trafficanti. Ma perché il governo italiano, anziché fare la retorica dei respingimenti, non si occupa di questo? E con lui tutti i governi europei.
La pacchia di questi poveri disgraziati che cercano di fuggire dalla fame e dalle persecuzioni è finita davvero. I due che si sono salvati hanno dichiarato: “Meglio morti piuttosto che tornare in Libia”.

Il governo italiano é indifferente al modo in cui vengono trattati nei campi libici costoro? E l’Onu perché non pretende la gestione diretta di tutti i campi? Che si giochi allo scarico delle responsabilità è risibile. Di Maio tira in ballo Macron, il nemico numero uno del governo gialloverde, il quale risponde affermando che l’Italia finanzia il suo deficit grazie all’immigrazione. Questo continuo veleno che si sparge tra due paesi storicamente amici dove ci condurrà? Ce l’abbiamo con la Francia, con l’Europa, col mondo. E siamo amici di chi proclama una strategia di immigrazione zero, ma ognuno in casa propria, come se al di là dei singoli confini potesse succedere di tutto, nell’indifferenza assoluta. Un nazionalismo senza logica, umanità, illiberale, stolto.
La mia generazione, con tutti i tragici errori compiuti da taluno, aveva in mente il mondo. Si ragionava e ci si divideva in largo, sui grandi temi dell’umanità e sui diversi sistemi politici. Organizzavamo marce sul Vientam, forse troppe, sulla Cecoslovacchia, troppo poche, sulla Grecia e sul Cile. Oggi vogliamo erigere muri, chiudere porti, alzare frontiere, e se centinaia di persone muoiono in mare guardiamo dall’altra parte, come se non fosse anche un problema nostro. Come se il sottosviluppo, la guerra, lo sfruttamento e la morte non si verificassero in casa nostra. Noi abbiamo ristretto la nostra casa proprio oggi che si é allargata e mentre ciascuno dipende dagli altri, economicamente, politicamente. Alla globalizzazione opponiamo il rifugio in un assurdo e antistorico sovranismo. Alla solidarietà l’indifferenza. All’ospitalità la paura. Parlo degli europei, non solo degli italiani. Abbiamo inventato un’etica all’incontrario. Siamo noi le vittime, non quelli che stanno peggio di noi. Siamo noi che dobbiamo difenderci da coloro che ci chiedono aiuto.

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