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Dagli all’ebreo…

26 Aprile 2024 82 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo
Già insulti e spintoni si erano registrati a Roma, a San Paolo, ma a Milano si é trattato di un vero e proprio assalto. Non é la prima volta che succede un episodio frutto di intolleranza e ignoranza nel corso delle manifestazioni del 25 aprile. Vediamo i fatti di ieri. Prima di entrare in piazza del Duomo consigliano (chi? Le autorità, i poliziotti, i City angels?) agli ebrei, perché di odio anti ebraico si tratta, di nascondere i loro vessilli che vengono custoditi sotto i maglioni e le giacche a vento. E già qui i conti non tornano. I sostenitori e i componenti del gruppo che sventolava i vessilli della brigata ebraica avevano pieno diritto a mostrare quelle bandiere e quelle insegne perché raffiguravano i segni di un gruppo di combattenti per la libertà e contro il nazifascismo. Il corpo venne fondato il 20 settembre del 1944 dopo una lunga trattativa col governo britannico, allora presieduto da Churcill, che aveva il compito di amministrare, su mandato della Società delle nazioni, le terre di Palestina dalla quale provenivano parte dei futuri combattenti (gli altri erano canadesi, sudafricani, australiani, poi anche polacchi e sovietici). In una prima fase si volle costituire un’unità che non fosse solamente ebraica ma anche per metà composta da arabi, ma molti di costoro si defilarono. La brigata combatté anche in Italia dal 3 marzo al 25 aprile del 1945 e i suoi caduti furono 30 e 70 i feriti. Si misurò in Romagna e in Emilia e durante la liberazione di Bologna. I suoi morti sono tumulati al cimitero di Piangipane (frazione di Ravenna). Il 3 ottobre 2018, per volere del presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, dopo il voto unanime del Parlamento, la Brigata ebraica è stata insignita della medaglia d’oro al valor militare per il suo contributo durante la Resistenza italiana. Eroi generosi, combattenti riconosciuti con il massimo delle onorificenze. E allora perché nasconderli? Perché farli entrare in piazza come tanti clandestini? Le forze dell’ordine che hanno il precipuo dovere di difendere i cittadini nell’esercizio dei loro diritti dov’erano? E dov’erano quando costoro sono stati aggrediti a suon di spinte, colpiti da spranghe e addirittura da una lama. C’erano i volontari del City angels, ma la polizia? Pare che durante l’assedio ci fosse solo un poliziotto e che si sia rinchiuso nella sua camionetta. Ma cos’hanno nella testa costoro che ostentano vessilli palestinesi, non condannano il terrorismo di Hamas e vogliono addirittura cancellare Israele, distruggerla, annientarla. Chi sono? I centri sociali e poi? Giovani di seconda generazione di provenienza africana? Alcuni neppure palestinesi. E poi perché se la prendono con la Brigata ebraica che non é certo responsabile dei bombardamenti a Gaza? Questo dipende dal loro antisemitismo o dalla loro ignoranza? La brigata é composta da ebrei, chi bombarda Gaza é ebreo e dunque, sillogismo aristotelico, la brigata ebraica é responsabile dei bombardamenti. Follie. Ma lo sanno costoro che dare dei nazisti agli ebrei é come dare dei putiniani agli ucraini? Ma forse, essendo anti occidentali, anti americani e anti liberali, i folli preferiscono Putin. Ma lo sanno che Hitler al quale era legato il Gran Mufty di Gerusalemme, la massima carica islamica sunnita, ha massacrato sei milioni di ebrei, torturandoli, gasandoli, annientandoli? Un genocidio, che significa sterminio di un genere, di una razza, cosa che non é la pur gravissima e drammatica strage di Gaza, come ha opportunamente specificato il dimissionario presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati, quello compiuto contro gli ebrei che non può essere disconosciuto. Un fermento, anche più d’uno, di stampo razzista inquina questo 25 aprile. Si pretende giustamente che il governo si dichiari anti fascista, ma perché non pretendere che per partecipare ai prossimi 25 aprile ci si dichiari amici e solidali della Brigata ebraica, tenendo fuori i filo terroristi, gli anti semiti, i fomentatori di odio e di violenza?

 

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