« Nazionale

Dagli all’ebreo…
Già insulti e spintoni si erano registrati a Roma, a San Paolo, ma a Milano si é trattato di un vero e proprio assalto. Non é la prima volta che succede un episodio frutto di intolleranza e ignoranza nel corso delle manifestazioni del 25 aprile. Vediamo i fatti di ieri. Prima di entrare in piazza del Duomo consigliano (chi? Le autorità, i poliziotti, i City angels?) agli ebrei, perché di odio anti ebraico si tratta, di nascondere i loro vessilli che vengono custoditi sotto i maglioni e le giacche a vento. E già qui i conti non tornano. I sostenitori e i componenti del gruppo che sventolava i vessilli della brigata ebraica avevano pieno diritto a mostrare quelle bandiere e quelle insegne perché raffiguravano i segni di un gruppo di combattenti per la libertà e contro il nazifascismo. Il corpo venne fondato il 20 settembre del 1944 dopo una lunga trattativa col governo britannico, allora presieduto da Churcill, che aveva il compito di amministrare, su mandato della Società delle nazioni, le terre di Palestina dalla quale provenivano parte dei futuri combattenti (gli altri erano canadesi, sudafricani, australiani, poi anche polacchi e sovietici). In una prima fase si volle costituire un’unità che non fosse solamente ebraica ma anche per metà composta da arabi, ma molti di costoro si defilarono. La brigata combatté anche in Italia dal 3 marzo al 25 aprile del 1945 e i suoi caduti furono 30 e 70 i feriti. Si misurò in Romagna e in Emilia e durante la liberazione di Bologna. I suoi morti sono tumulati al cimitero di Piangipane (frazione di Ravenna). Il 3 ottobre 2018, per volere del presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, dopo il voto unanime del Parlamento, la Brigata ebraica è stata insignita della medaglia d’oro al valor militare per il suo contributo durante la Resistenza italiana. Eroi generosi, combattenti riconosciuti con il massimo delle onorificenze. E allora perché nasconderli? Perché farli entrare in piazza come tanti clandestini? Le forze dell’ordine che hanno il precipuo dovere di difendere i cittadini nell’esercizio dei loro diritti dov’erano? E dov’erano quando costoro sono stati aggrediti a suon di spinte, colpiti da spranghe e addirittura da una lama. C’erano i volontari del City angels, ma la polizia? Pare che durante l’assedio ci fosse solo un poliziotto e che si sia rinchiuso nella sua camionetta. Ma cos’hanno nella testa costoro che ostentano vessilli palestinesi, non condannano il terrorismo di Hamas e vogliono addirittura cancellare Israele, distruggerla, annientarla. Chi sono? I centri sociali e poi? Giovani di seconda generazione di provenienza africana? Alcuni neppure palestinesi. E poi perché se la prendono con la Brigata ebraica che non é certo responsabile dei bombardamenti a Gaza? Questo dipende dal loro antisemitismo o dalla loro ignoranza? La brigata é composta da ebrei, chi bombarda Gaza é ebreo e dunque, sillogismo aristotelico, la brigata ebraica é responsabile dei bombardamenti. Follie. Ma lo sanno costoro che dare dei nazisti agli ebrei é come dare dei putiniani agli ucraini? Ma forse, essendo anti occidentali, anti americani e anti liberali, i folli preferiscono Putin. Ma lo sanno che Hitler al quale era legato il Gran Mufty di Gerusalemme, la massima carica islamica sunnita, ha massacrato sei milioni di ebrei, torturandoli, gasandoli, annientandoli? Un genocidio, che significa sterminio di un genere, di una razza, cosa che non é la pur gravissima e drammatica strage di Gaza, come ha opportunamente specificato il dimissionario presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati, quello compiuto contro gli ebrei che non può essere disconosciuto. Un fermento, anche più d’uno, di stampo razzista inquina questo 25 aprile. Si pretende giustamente che il governo si dichiari anti fascista, ma perché non pretendere che per partecipare ai prossimi 25 aprile ci si dichiari amici e solidali della Brigata ebraica, tenendo fuori i filo terroristi, gli anti semiti, i fomentatori di odio e di violenza?

 

26 Aprile 2024 No Comments 34 views

« Nazionale

25 aprile oggi

Da due anni il 25 aprile assume un carattere diverso. Siamo alle prese con un governo di destra, il cui principale partito, nella storia di alcune sue componenti, il Msi ad esempio, non ha mai fatto valere una vera cultura antifascista, anzi per anni alle sua guida si sono  succeduti, da Almirante a Rauti, dirigenti che del fascismo erano diretta emanazione. Affermare però, come ha fatto il vetero comunista Canfora, che la Meloni, che del Msi e non del fascismo e poi di Alleanza nazionale, è stata giovane dirigente, che il presidente del Consilgio è neo nazista, non è solo una grave forzatura ma una esplicita provocazione. Da due anni, dunque, si chiede al presidente del Consiglio di prendere le distanze dal fascismo e di definirsi anti fascista. Sul primo punto la richiesta è stata esaudita, sul secondo no. Ma è così importante oggi? E poi la prima richesta non esaudisce anche la seconda? Read the full story »

25 Aprile 2024 No Comments 48 views

« Nazionale

Sceneggiata italiana a Strasburgo

Penso che abbia ragione Paolo Gentiloni, quando sostiene che il voto dei deputati italiani all’Europarlamento sul nuovo patto di stabilità già approvato dalla Commissione, sia stato dato “pensando a Roma”. Eppure i deputati francesi non hanno votato pensando a Parigi, quelli spagnoli pensando a Madrid e quelli tedeschi pensando a Berlino. E la ragione può essere facilmente spiegata con i diversi impatti che le elezioni europee avranno sui rispettivi governi, frutto anche di leggi elettorali e di sistemi istituzionali diversi. Ma riepiloghiamo. L’oggetto del voto riguardava un testo, frutto di un compromesso tra paesi frugali e paesi indebitati. Tra questi ultimi l’Italia che, ragionevolmente pensa che un conto sia il taglio alla spesa corrente e un’altra la riduzione, infausta, degli investimenti, ma che detiene il secondo debito pubblico più alto in percentuale dopo la Grecia. Il compromesso attenua le rigidità del vecchio patto siglato nel 1997. Soprattutto sulla gradualità del rientro del debito (si prevede per i paesi con più del 60% una riduzione in quattro anni che possono essere estesi a sette, in cambio di riforme e investimenti). E poi il parametro di riferimento sarà la spesa primaria (quella esclusa dagli interessi, dai finanziamenti per la disoccupazione e dalle risorse stanziate dall’Ue). I paesi che hanno un debito superiore al 90%, come l’Italia, saranno chiamati a ridurlo dell’1% all’anno, se il debito è inferiore al 90% la riduzione sarà dello 0.5%. Read the full story »

24 Aprile 2024 No Comments 60 views

« Nazionale

Diritti Oscurati?

Riprendo l’editoriale  dopo il lutto dell’intero mondo socialista  per la tragica fine di Enrico Buemi e dunque ancora con la commozione che la morte di un amico e di un compagno di strada suscita inevitabilmente. Sono sicuro che Enrico me lo avrebbe chiesto, in nome di un comune ideale e di scelte politiche che anche recentemente avevamo concordato. E mi chiedo anche se avrebbe condiviso la mia analisi su un fatto che viene giudicato di censura, lui sempre attento alle libertà di ognuno e orientato, anche a livello parlamentare, a sviluppare battaglie contro i poteri forti e incontrollabili del Csm e dei magistrati politicizzati. Read the full story »

24 Aprile 2024 No Comments 57 views

« Nazionale

Enrico Buemi: una montagna di coraggio

Con le lacrime agli occhi e il cuore in tumulto apprendiamo la notizia della morte improvvisa del compagno e amico Enrico Buemi, che ha perso la vita nel pomeriggio di quest’oggi schiacciato da un trattore che egli stesso guidava in un terreno di sua proprietà a San Raffaele Cimena, nel chivassese, dove abitava. Enrico era un imprenditore prestato alla politica. L’ho conosciuto quando diventò socialista (proveniva dal Pci) gettandosi nella mischia proprio durante la criminalizzazione dei socialisti. Sarà stato il suo spirito libertario, la sua ispirazione garantista che lo animò per tutta la vita, ma questa scelta mi colpì molto. Prima aderì al Ps di Ugo Intini, poi con Intini allo Sdi del quale fu deputato, eletto in un collegio piemontese, quello di Settimo torinese, nel 2001. Fu rieletto nel 2006 e me lo ritrovai alla Camera dei deputati alla quale approdai per la terza volta in una lista Dc-Partito socialista, che esibiva il garofano rosso, lo stesso simbolo che aveva il partito quando ne ero uscito dodici anni prima. Ci sintonizzammo subito tanto che poi aderii io stesso al Gruppo della rosa nel pugno al quale aveva aderito lui. Read the full story »

21 Aprile 2024 No Comments 82 views

« Nazionale

Double face?

Già abbiamo apprezzato la clamorosa svolta del Psi che dalla primitiva intenzione di promuovere una lista assieme a Fratoianni ha deciso di convogliare su Renzi. Detto da me, accusato più volte di renzismo (per la verità le simpatie renziane mi sono sorte dopo la crisi del renzismo e non ai tempi del suo apogeo) ce ne vuole. Tuttavia la logica della politica questo impone. Tuttavia traspare un’evidente incongruenza. Il Psi accusa i socialisti liberali dell’accordo con Azione perché nel simbolo c’é scritto Renew Europe, che é il nome del gruppo su cui convergeranno. Apriti cielo. Ma oggi leggo che la stessa sigla é presente nella lista Stati uniti d’Europa su cui ê posto anche il simbolo del Psi. Se il segretario di questo partito che é capolista al Sud verrà eletto come sinceramente gli auguro (non capisco come faccia poi a conciliare l’incarico di rappresentanza della giunta campana a Roma attribuitogli da De Luca e il ruolo di eurodeputato, ma si vedrà) confluirà nel gruppo di Renew Europe o in quello socialista. Nel primo caso sarebbe incoerente con se stesso, nel secondo caso sarebbe incoerente con la promessa fatta agli elettori.

21 Aprile 2024 No Comments 60 views

« Nazionale

Tesseratevi al Pd di Berlinguer

Dunque giù la maschera. In preda alla più totale confusione identitaria la Schlein mostra con orgoglio la tessera 2024 col volto di Berlinguer. Cioè presenta un partito che é nato dal crollo del comunismo con l’immagine di un segretario comunista e un partito che aderisce al Pse lo uniforma a un leader che metteva il socialismo democratico europeo sullo stesso piano del comunismo sovietico, ipotizzando un’inesistente terza via. Pierluigi Castagnetti si é giustamente irritato protestando anche piuttosto platealmente, ma in fondo cosa si attendeva? Bastava visitare le sezioni del Pd, piene zeppe di foto di Berlinguer e di Nilde Iotti quando non di Ingrao e Togliatti. Read the full story »

19 Aprile 2024 No Comments 68 views