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L’Europa (non la Cina) é vicina

24 Aprile 2020 394 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Il Consiglio europeo, svolto ieri in teleconferenza, coi capi di stato o presidenti del Consiglio dei paesi dell’Unione, ha segnato un passaggio forse fondamentale per il superamento della crisi dovuta all’epidemia di coronavirus che ha sconvolto l’Europa e il mondo. Il Consiglio ha sostanzialmente recepito le istanze contenute nel documento finale informale dell’Eurogruppo e vi ha aggiunto la proposta della creazione del Recovery found, reclamato in particolare dalla Francia e dal suo presidente Macron che sta volando sulle ali della crisi in tutti i sondaggi d’Oltralpe. Il documento dell’Eurogruppo segnalava queste scelte: l’attivazione del Mes senza condizionalità per le spese e gli investimenti nella sanità, ancora contestato dai populisti-sovranisti di casa nostra (Cinque stelle o una loro parte, Lega e Fratelli d’Italia), ma accettato e sostenuto da Pd, Leu. italia Viva e anche da Berlusconi. Diciamo che sul Mes sanitario si fronteggiano il fronte europeista e quello antieuropeista. Il secondo é ostile al Mes nonostante l’Italia debba, anche controvoglia, accettare la sua attivazione perché un suo diniego alla sua utilizzazione equivarrebbe a un veto al suo utilizzo anche per gli altri. A meno che l’Italia non voti sì e poi rinunci. La posizione più folle, perché rinunciare a 36-37 miliardi a condizioni certamente migliori rispetto a quelli di mercato (e senza le norme legate al Mes tradizionale) sarebbe un atto di masochismo senza precedenti. Ma poi cos’é questo ostracismo rispetto al meccanismo di stabilità europeo voluto e accettato da tutti i i governi del paesi dell’Unione e a cui la Germania vi ha concorso col 26,96% delle azioni, la Francia col 20,24% e l’Italia col 17,79, pari a circa 14 miliardi e che ha azionato crediti nell’ordine di 300 miliardi non solo alla Grecia, ma anche alla Spagna, all’Irlanda e a Cipro, facendo guadagnare, col tasso degli interessi, ai singoli paesi soci diverse centinaia di milioni ogni prestito accordato? Tuttavia le regole tradizionali vengono, nell’emergenza della crisi, abbandonate. Stupisce dunque la contrarietà di parte del governo e dell’opposizione. Da dove ricavano costoro i rischi di un’operazione siffatta? Da un presunto inganno, come se l’Europa fosse divisa in due. Da una parte tutti gli altri paesi europei astuti nel macchinare una truffa nei confronti dell’Italia e dall’altro la nostra povera nazione sfruttata dall’Europa che tanto ha sborsato (meno della Germania e della Francia) e nulla ha avuto (il Qi di Draghi, i Fondi europei che non riesce a spendere, i soldi della Bce, e adesso quelli della Bei e del Sure e volendo quelli per la sanità per loro sono nulla, o sono solo parole al vento). Il ragionamento della Meloni é il più esilarante. La fija de noatri si ostina a ritenere ingiusto che un paese che ha pagato azioni del Mes con 14 miliardi sia costretta ad accettare 36-37 miliardi in prestito. La Meloncina non capisce che se lo stesso discorso facessero Germania e Francia non ci sarebbe più il Mes e nemmeno, forse, l’Europa. Che una banca presta soldi, e spesso si rifiuta anche di farlo, e vive sugli interessi praticati senza azzerare il capitale, pena l’azzeramento di sé stessa. Vedremo a giugno i contenuti del Recovery found, e soprattutto le risorse che verranno messe a disposizione. Si parla di mille, mille e cinquecento miliardi. Per una volta concordiamo col giudizio positivo che dei risultati del Consiglio europeo ha dato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e attendiamo con viva curiosità il voto del Parlamento italiano, dove non si escludono colpi di scena. La Meloni ha annunciato la presentazione di un documento proponendo ai Cinque stelle di firmarlo per primi, contro l’attivazione del Mes. Dal canto suo il grillino errante, certo Di Battista, annuncia fuochi di guerra, proponendo un asse con Cina e Russia contro l’Europa. Io dico, ma siamo impazziti? La Cina ci ha regalato un virus che ha seminato, non solo l’Italia, ma il mondo di lutti e di possibili carestie, la Russia, che non dice la verità neanche sui suoi infetti e sui suoi morti, esalta una forma di democrazia illiberale. E noi dovremmo costruire un asse politico ed economico con questi due paesi e non con la Germania e la Francia che soccorrendo loro stessi soccorrono anche noi? Di Battista ma vaffa…

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