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Il taglio della ragione

27 Agosto 2020 393 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Chiedo a tutti, soprattutto a quelli che hanno deciso di votare sì o sono ancora incerti, di spiegare perché l’Italia ha bisogno di meno parlamentari. Per risparmiare? Si risparmia il costo di un caffé all’anno per abitante. Perché si velocizza il procedimento legislativo? No, perché semmai sarebbe utile a tale fine diversificare le funzioni di Camera e Senato. Perché i parlamentari italiani sono di più di quelli degli altri paesi? No, perché nel rapporto tra parlamentari e popolazione l’Italia é oggi solo al 22esimo posto in tutta Europa. E allora? Per mettere una medaglia nel carnet dei Cinque stelle? Ok, ma basta… Resta apparentemente misterioso questo silenzioso sì condizionato, misurato, sofferto, compresso, dei partiti che si sono pronunciati a favore della legge in quarta votazione parlamentare, praticamente tutti. Il loro silenzio appare quasi un’ammissione di colpa, come sostiene il nostro grande Rino Formica in un’intervista a Il Riformista. Da Salvini alla Meloni, da Zingaretti a Renzi, da Berlusconi a Fassina, con l’unica eccezione della Bonino, di Nencini e di Fratoianni, tutti arrancano, rinviano, condizionano. Ma che razza di referendum kafkiano è mai questo? Il 95% dei parlamentari ha approvato una legge e solo una minoranza oggi é scesa in campo a difenderla. E perché mai? Comprensibile il disagio del Pd, che per tre volte ha osteggiato la legge e in occasione della quarta ha capovolto la posizione, e dove chi parla é per dissentire e schierarsi apertamente per il no. Ma dissentire é comprensibile quando esiste una posizione politica da cui prendere le distanze. Zingaretti non ha detto che voterà sì, ha detto che il sì del Pd é condizionato alla nuova legge elettorale e al cambiamento dei regolamenti di Camera e Senato. Non poteva pensarci al momento del voto? Quando, allora, si poteva chiedere un rinvio del voto sulla legge e anteporvi l’ottenimento delle due condizioni richiamate. Adesso il suo sì pare solo condizionato a promesse, a strette di mano, a parole. E la Lega con Salvini che fa? Mormora a denti stretti un sì, ma vi aggiunge che il capitano “non entra nel cuore e nella testa degli italiani”. Ci mancherebbe, Come dire nel cuore e nella testa degli italiani ci sta ben altro e se per caso vincesse il no Conte se ne andrebbe a casa come Renzi. Tentazione vibrante. E lo stesso Renzi, dopo avere votato a favore della legge, adesso lascia libertà di voto. Che é una di quelle frasi dietro le quali si nascondono non già libertà che non si possono certo negare a nessuno visto che il voto é segreto, ma predisposizioni a votare contro la legge, senza però affermarlo esplicitamente. Coloro che, con coerenza, si sono battuti contro la legge, già al momento della votazione parlamentare, sono stati la Bonino, cioè Più Europa, Nencini, cioè il Psi, e Fratoianni, cioè Sinistra italiana. Eppure il piccolo fronte si allarga ogni giorno di più, tra consensi espliciti e silenziose ritrosie. Tra timidezze studiate e allusioni esplicite. Nessuno sa spiegare perché in Italia é necessario un taglio dei Parlamentari. E solo i Cinque stelle, che del Parlamento la pensano come sappiamo, preferendogli la piattaforma Rousseau, si mobilitano, sbraitano, si agitano, usano forbici più che la ragione, e così saranno gli unici vincitori se prevarrà il si. Meditate gente, meditate.

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