Home » Nazionale

Congresso regionale del Psi: tra il passato e il futuro

29 Novembre 2011 1.346 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ottima occasione per segnalare un’esistenza e anche un progetto di futuro, il congresso che si è svolto a Imola del Psi dell’Emilia-Romagna. Sala gremita, salta agli occhi la presenza di tanti vecchi compagni di cordata che si ritrovano e  anche di un numeroso gruppo di giovani, attivo e ben preparato. Quel che ho detto nel mio intervento è in larga parte già riassunto nei miei interventi scritti precedentemente. Ho accolto a braccia aparte il ritorno a casa di Ottorino Bartolini, il romagnolo autonomista, consigliere regionale del Psi in epoca pre craxiana. E ho svolto un ragionamento sul sistema politico in evoluzione nella fase aperta col governo Monti e sul nostro piccolo partito in rapporto alla possibilità di aggregazione più vasta dell’area liberalsocialista. Sul primo punto una premessa: Il governo Monti non aveva alternative, se non quella del ricorso alle elezioni anticipate che ci avrebbero regalato due eventi preoccupanti: il pericolo del tracollo finanziario e quello della vittoria della triplice di Vasto (Bersani, Vendola Di Pietro) che non sarebbe stata in grado di governare l’Italia. Il governo Monti segna due aspetti, uno negativo e uno positivo. Quello negativo è la sua cosiddetta valenza tecnica. Bisognava fare un governo politico di emergenza, ma i due partiti maggiori non vogliono contaminarsi. Preferiscono stare alla finestra e lottizzare i ministri, i vice e i sottosogretari, prevalentemente di notte. L’elemento positivo è costituito dalla potenziale trasformazione del sistema politico. Monti non sarà una semplice parentesi del bipolarismo, ma finirà per scomporlo. E se sommiamo a questa evidenza la sola strategia che l’Italia si deve dare e cioè quella di diventare un paese europeo, allora la possibiltà che una forza socialista e liberale rinasca è certa. Anche su questo nuovo movimentismo dell’area riformista dobbiamo intervenire senza scomuniche, senza pensare d’essere noi il solo partito a cui gli altri dovrebbero aggregarsi, con umiltà, ma anche con due premesse indispensabili. Per creare in Italia una nuova forza socialista o liberalsocialista occorre essere in rapprto col socialismo europeo e non col Partito popolare e in Italia non si può essere parte integrante di un partito di centro destra. Su tutto il resto dobbiamo essere pronti a discutere.

Leave your response!

Add your comment below, or trackback from your own site. You can also subscribe to these comments via RSS.

Be nice. Keep it clean. Stay on topic. No spam.

You can use these tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

This is a Gravatar-enabled weblog. To get your own globally-recognized-avatar, please register at Gravatar.