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Gli infedeli si sono stancati di teste mozzate

25 Settembre 2014 1.314 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Il presidente Obama si era forse illuso di non promuovere interventi militari. Non viveva in questo mondo. Saranno delusi coloro che lo avevano vissuto come il primo presidente pacifista. Il mondo è una polveriera. Soprattutto il medio-oriente. La questione israelo-palestinese non ha fatto passi avanti, la primavera araba si è trasformata in una calda estate di guerra, le pretese russe su parte dell’Ucraina hanno portato a una sorta di creazione di clima di guerra fredda post ideologica. Obama poteva restare con le mani in mano? Mettiamoci anche il fatto che questo clima di guerra fredda post ideologica avrebbe bloccato l’Onu coi veti inevitabili su qualsiasi azione sostenuta dagli Stati Uniti. Restava la legittimità di colpire per evitare attentati internazionali formando una grande coalizione con occidentali e arabi.

Che poteva fare di diverso il mondo contro i taglia gola dell’Isis, che avevano sterminato le minoranza religiose nel nord Iraq, conquistato territori e proclamato il Califfato tra Siria e Iraq, minacciato l’Europa e l’Occidente di altri 11 Settembre. Potevano continuare a stare con le mani in mano? Sarebbe stata questa una scelta di viltà e di colpevole compromissione. E non si ripetano qui gli errori americani, perché bisognerebbe scrivere un libro, tra l’appoggio ai talebani in Afghanistan e quello ai miliziani sunniti in Siria. Con soldi e armi. Poi gli ultimatum ad Assad e la guerra ai suoi oppositori. A me piace sempre riassumere in una domanda il senso o meno di una scelta. Detto tutto questo, caro Casarini, e cari Sellini, e indecisionisti vari, voi siete favorevoli o no a un’azione militare per fermare adesso questi barbari?

Perché questo adesso è il punto. Dire si o no all’azione militare. Noi diciamo di sì, col governo italiano, perché non c’è un minuto da perdere, perché lasciar cascare altre teste, lasciar trucidare altri yazidi, cristiani, sciiti, solo perché di un’altra religione, lasciar trionfare il regno della morte e dell’intolleranza ci riporta al più cupo Medioevo. Per adesso sono tre i gruppi dell’estremismo jadiista presi di mira dall’aviazione della coalizione. Quello dello stato islamico che è all’origine dell’intervento americano a partire dall’8 agosto, coi centri vitali situati in Siria, e in particolare nella città di Raqqa, il gruppo Khorasan, una formazione finora poco conosciuta ma che pare fosse intenta a preparare attentati in Occidente, il gruppo ex quaedista, sempre in Siria. Siria e Iran, che certo sono molto sollevate per l’intervento, hanno dovuto perfino prendervi le distanze, per non mischiare sacro e profano e non mettere in difficoltà gli americani. I quali, fino a poco fa, minacciavano di bombardare entrambe.

Più diffcile, nel marasma politico e religioso mediorientale, decifrare le posizioni di Arabia Saudita e Quatar, che compongono la coalizione d’attacco ai terroristi ma figurano, loro o una parte di loro, come finanziatori dei vari Al Baghdadi. Schizofrenia, interesse economico e politico? Ci sono cose che noi occidentali non riusciamo a capire. Come la ferocia verso un minuscolo popolo che adora un pavone. E che si specchiano misteriose in quel magico cielo stellato sotto il quale si consumano orribili carneficine. L’unica cosa che non possiamo fare è fermarci a guardare il cielo.

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