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Il 25 aprile e noi

25 Aprile 2016 1.069 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Il 25 aprile è una ricorrenza storica da non dimenticare. Abbiamo sconfitto il nazifascismo e conquistato la libertà. E’ la celebrazione dell’alba della nostra democrazia. Rappresenta la fine di una dittatura, di una invasione, di una guerra. Ormai quasi tutti i protagonisti della lotta di liberazione sono scomparsi. E tra poco il 25 aprile sarà come il 4 novembre o il 1861. Tutte date importanti nella storia d’Italia. La mia generazione ha fatto l’errore di continuare la guerra quando era finita da decenni. Di non riconoscere la coerenza e la tragedia di chi ha perso. Di non ammettere gli errori e le tragedie di chi ha vinto. Io sono un vincitore che non ha mai chiuso gli occhi.

La rivisitazione critica del passato è all’ordine del giorno. E così la sua più rigorosa opposizione a qualsiasi revisionismo. Bisogna a mio giudizio tenere duro su un punto politico di fondo. E cioè che combattevano dalla parte giusta coloro che stavano dalla parte degli alleati e dei partigiani che seppero sbarrare la strada all’orrore nazista e al suo alleato fascista. Se fosse avvenuto il contrario come sarebbero stati il mondo, l’Europa, la civiltà?

Nello stesso tempo non si possono più accettare né le versioni caricaturali del fascismo, che per vent’anni seppe mantenere il potere in Italia conquistandosi un consenso popolare crescente, né la concezione di una guerra tra buoni e cattivi. Tutte le guerre civili sono state guerre crudeli, hanno insanguinato le famigiie, sono state caratterizate anche da atti di ferocia, sono state attraversate da episodi di camaleontismo e di tetragona coerenza da entrambe le parti. Dopo la guerra qualcuno la continuò in taluni territori seminanado morte e paura. Per questo sono stato e sono dalla parte dei vincitori, ma sempre ad occhi e cervello aperti.

Mauro Del Bue
Mauro Del Bue
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