Grilletta Berti
Orietta é reggiana come me. Anzi, rispetto a me che sono reggiano di città, lei é una provinciale, essendo nata a Cavriago. Sì, nella rossa Cavriago, quella che mantiene in piazza il busto di Lenin. Lì, fino a qualche tempo fa, il Pci aveva così tanti voti che poteva eleggere non solo la maggioranza, ma anche l’opposizione. Oggi però non fa più alcun scalpore che una coariaghina se ne esca con un endorsement per i Cinque stelle. La motivazione é quel che é, d’altronde la Berti é più lontana dagli intellettuali di quanto non sia io dalla pratica delle arti marziali. L’interprete sofferta di canzoni del calibro di “Io, tu e le rose”, oppure “Tipitipitì”, avrebbe potuto portare qualche argomento in più per la sua scelta politica di quel che non é la sola sua amicizia con Grillo. Era amica anche di Iva Zanicchi, reggiana di montagna e aquila di Ligonchio. L’avrà votata quando Forza Italia la presentò alle Europee? Pare che per antagonismo con lei (entrambe si affermarono nel 1965, Orietta con “Tu sei quello” e Iva con “Come ti vorrei”) abbia scelto altri candidati. Gino Paoli col Pci e Mimmo Modugno con la lista Pannella furono candidati ed eletti alla Camera nel 1987. Chissà che ragionamenti, uso questo improbabile attributo, avrà fatto la Berti, anzi la Galimberti, questo il suo vero cognome. Eppure lei stessa ha interpretato due canzoni dal titolo inequivocabile: “Non illuderti mai” e “Fin che la barca va”. Oggi dovrebbe cambiarli in “Illusione, dolce illusione sei tu” (ma esiste già) e “Titanic” (anche). Visto che Berlusconi ha annunciato che se le elezioni le vincerà il partito della Berti allora andrà in Russia, Silvio si ricordi prima di passare dal paese di Orietta e di portare al suo amico Putin il bronzo del rivoluzionario russo. Tu sei quello, anzi lui é (proprio) quello…
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