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Alta tensione

29 Gennaio 2019 525 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ormai non sai se ridere o piangere. Lega e Cinque stelle si guardano in cagnesco e sono in dissenso su tutto. Il motivo è che i sondaggi danno la Lega sempre oltre il 30 per cento e i Cinque stelle in caduta libera. Se i primi si stanno mangiando i secondi é naturale che questi ultimi tentino di non far la fine dei tacchini a Natale. Così la sagra delle stravaganze é iniziata e solo in una settimana ha toccato l’apice. Sul Venezuela la Lega é con l’Europa (la prima volta…) a sostegno di Guaidò, mentre i Cinque stelle sono chavisti e oggi filo Maduro, come la Cgil. I grillini, sotto la regia di quel magico condottiero di Di Battista, sono per il rimpatrio del contingente italiano dall’Afghanistan, i leghisti no (il ministro degli Esteri Moavero non era stato nemmeno informato dell’annuncio di quello della Difesa).

Il governo non ha una politica estera (la Lega flirta con Orban e Bolsonaro, i Cinque stelle con Podemos e Ciudadamos), ma non ha una politica interna. Sulla vicenda Sea Watch Salvini non molla, Fico è per far sbarcare le 47 persone, i Cinque stelle per farli sbarcare e spedirli in Olanda come pacchi postali e ignorando le leggi e le conseguenze dei trattati. Non ha una politica sulle opere pubbliche. L’intervista del commissario governativo della Tav Torino-Lione Foietta apparsa oggi sul Corriere é tutta da leggere. Analisi costi-benefici? Ne sono state fatte sette. Quella attuale? Sono commissari amici.. Dialogo col governo? Lui non é mai stato ricevuto nemmeno da un usciere. Toninelli dice che non é stato costruito un solo chilometro del tunnel? Ne sono stati costruiti 15. Quanto costerebbe tornare indietro? Sei miliardi e mezzo. Quanto costerebbe ultimare l’opera? Due miliardi e mezzo. Nessun commento.

In questo contesto che fa il Pd? Litiga sul segretario e diminuisce nei sondaggi. Possibile non capire che serve un soggetto politico nuovo di zecca per i riformisti italiani? Possibile non capire ancora che il Pd é un partito finito? Anzi un partito dannoso per la sinistra italiana? Lo scrive oggi anche Emanuele Maccaluso sul Corriere. Il Pd è un partito nato senza identità, senza storia, senza analogie con altri paesi europei. Nato per non essere un partito socialista, é diventato un partito simile alla Dc per divisioni interne e per parte cospicua di classe dirigente, che gli consente di esaltare il trascorso comunista e di ipotizzare che Don Sturzo e Gramsci, De Gasperi e Togliatti, Moro e Berlinguer non siano stati avversari, ma personalità similari. Follie di una sinistra italiana che dopo l’89 non ha voluto fare i conti con la storia e che il veltronismo ha ammantato di americanismo. Un partito senza legami forti coi suoi aderenti che infatti escono senza nessuna angoscia (confessione di D’Alema) come si esce da una casa che non ti appartiene. Lo capiranno tutti che é ora di voltare pagina e di appoggiare la proposta di una lista, e aggiungo di un soggetto politico, che unisca tutti i riformisti nella chiarezza dei propositi e degli avversari da battere?

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