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Greta e le sardine

5 Dicembre 2019 520 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo
Hanno ragione coloro che ritengono il parere di uno scienziato più importante di quello di una sedicenne svedese che di anni ne dimostra cinque di meno. E hanno ragione anche coloro che pensano che il movimento delle sardine non abbia progetto politico, ma solo l’intento di far perdere Salvini. Tuttavia l’uno e l’altro caso sono stati valorizzati e propagandati più delle parole di uno scienziato e molto più di una manifestazione politica. Tentiamo di capirne i motivi.

Il segretario dell’Onu Antonio Guterres e la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Lehyen hanno entrambi richiamato l’emergenza ambientale come il primo problema dei nostri tempi. Ed entrambi, alla Conferenza sul clima di Madrid il primo e nel programma della Commissione la seconda, hanno posto l’accento sul riscaldamento della crosta terrestre. Guterres ha aperto la conferenza di Madrid con queste parole: “Vogliamo davvero restare nella storia come generazione di struzzi, che passeggiava mentre il mondo bruciava?”. Guterres ha commentato i nuovi dati a disposizione che mostrano come i gas serra hanno raggiunto livelli record. A suo giudizio “se non si agisce subito contro il carbone tutti i nostri sforzi per combattere i cambiamenti climatici sono destinati a fallimento”. Il segretario generale dell’Onu ha quindi esortato, in particolare, i grandi inquinatori a intensificare i loro sforzi altrimenti, ha spiegato, “l’impatto su tutte le forme di vita del pianeta, compresa la nostra, sarà catastrofico”.
Questa nuova sensibilità, condivisa anche dalla Von der Leyen, ha preso avvio, con un movimento di giovani, che anche in termini un po’ confusi, ha manifestato più o meno con lo stesso spirito in tutto il mondo attraverso variopinte iniziative capaci di catalizzare l’attenzione di tutti i governi e dei mezzi d’informazione. I giovani hanno dunque bisogno di giovani in cui identificarsi. Per questo, solo per questo, le parole e le azioni di Greta hanno avuto successo, senza che questa ragazzina fosse uno scienziato e nemmeno un professore. La strada indicata é stata però percorsa da milioni di ragazzi che pacificamente hanno mostrato i pericoli di una perdurante insensibilità ambientale. Ho letto quel che ha scritto il premio Nobel Rubbia che contesta il catastrofismo e nega che il riscaldamento dipenda in modo massiccio dalle emissioni di Co2. Resta il fatto che lo stesso Rubbia non nega che vi sia un’influenza del Co2 e che occorra diminuirne le emissioni.
Anzi, le parole di Guterres, socialista e già primo ministro portoghese, sono addirittura più drammatiche di quelle pronunciate da tutte le Grete del mondo. I giovani hanno bisogno di obiettivi chiari e di persone nuove. Così é per il fenomeno sardine. Nella più assoluta confusione di progetti e di programmi é bastato che quattro ragazzi, col simbolo di un pesce, chiamassero a raccolta la gente che non si identifica coi valori della destra e la scintilla si é accesa. Se le sardine fossero state il simbolo di un partito politico le piazze sarebbero rimaste vuote. La faccia pulita di questo gruppo di ragazzi ha convinto quelli che stavano comodamente seduti in salotto a scendere le scale e a ritrovarsi. Unica stonatura é cantare “Bella ciao”, che é inno partigiano e con Salvini c’entra poco o nulla. Greta e le sardine sono due facce della stessa medaglia. Per mobilitarsi c’è bisogno dei giovani, con quelle belle facce lì, credibili e non asserviti a logiche di partito. Purtroppo in molti o non hanno capito o fingono tuttora di non capire. Se Greta é più conosciuta di Guterres e della Van der Leyen e se le sardine sono più apprezzate del Pd una ragione ci sarà…

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