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Evviva, abbiamo perso

7 Giugno 2023 212 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Le conclusioni della Direzione del Psi meritano un commento. E soprattutto merita sottolineare la psicologia di questo gruppo dirigente. Avete presente il film di Totò, quando prendeva quegli schiaffi e rideva? Quando si perde bisogna dire che é andata bene. E ridere. Ecco, a questo siamo. Le recenti elezioni comunali hanno purtroppo fatto registrare l’ennesima débacle dei candidati socialisti. Nelle città capoluogo di provincia non é stata presentata una sola lista di partito. E anche nelle liste di aggregazione o civiche é molto rara l’elezione di qualche socialista. Solo due di loro risultano eletti: uno a Treviso, che peraltro appartiene alla nostra associazione, e uno a Imperia, nelle liste del Pd. Orbene. La direzione del Psi saluta l’evento come un successo. E vanta l’elezione di decine di socialisti in qualche comunello. Sembra il pugile che dopo averle prese di santa ragione esulta all’improbabile vittoria. Non é cosa nuova. Alle elezioni politiche riusciamo nella non facile impresa di non eleggere neanche il segretario a causa di una intesa fatta di inchini e senza condizioni col Pd. Ti sembra non sia il caso di denunciare la sconfitta e di cambiare gruppo dirigente e linea politica convocando un congresso? No. Tutto come prima. Stessa linea politica (fondata su una misteriosa socialdemocratizzazione del Pd, cioè una proposta che scommette su un altro partito) e si prospetta la presentazione del simbolo ovunque. Poi passano i mesi, il partito si divide in due, nessuno che tenti una mediazione e si convocano improbabili stati generali del socialismo. Stati molto parziali perché i dissidenti non vengono neppure convocati e di nuovi non appare nessuno all’orizzonte. Poi si approva un documento in cui si prospetta la presentazione del simbolo, non del Psi, ma del socialismo continentale alle elezioni europee del prossimo anno. Cioè del Pd. Quando non si vuol dire che si intende entrare nella lista del Pd si cambia termine e la lista del Pd diventa quella del socialismo europeo. E’ successo anche alle politiche del settembre scorso. Quelli che come il sottoscritto avevano da tempo proposto un’altra soluzione aderendo a un polo liberalsocialista, o il Terzo polo o Più Europa, con la quale, in barba al socialismo europeo, lo stesso gruppo dirigente aveva composto la lista alle trascorse elezioni europee, viene punito per le sue ragioni da chi ha avuto torto. Riccardo Nencini é stato eliminato senza motivi, perfino nel suo collegio, i giovani della Fgsi emarginati. Le due vice segretarie non fanno più parte degli organi. Pulizia e ordine, santo Iddio. Chi aveva ragione é stato sconfitto e chi é stato sconfitto continua a collezionare disastri dichiarandoli vittorie. Come scrisse il filosofo e aforista rumeno En Cioran: “Una sola cosa conta: imparare ad essere perdenti”. Si tratta di una virtù estranea al gruppo che continua a reggere le sorti di un povero partito chiamato Psi.

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