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L’Associazione socialista liberale e il futuro

10 Luglio 2023 198 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Le cause della nostra dissociazione

Sono diverse. Elenchiamole.

Non aver preso in considerazione da subito una possibile alleanza con Più Europa e Azione, all’opposizione del Conte due e non aver voluto valorizzare il gruppo al Senato Psi-Italia viva, derubricandolo a mera scelta tecnica.

Avere concepito come unico punto di riferimento dell’alleanza il Pd. Alle elezioni politiche, pur avendo il congresso compiuto la scelta di dar vita a una lista del socialismo europeo, il Psi ha accettato di presentarsi nelle liste del Pd che ospitavano anche Articolo uno e Demos, che col socialismo europeo non avevano nulla in comune.

Avere condotto una trattativa elettorale in posizioni di assoluta subalternità scegliendo di non giocare altre carte (la stessa Più Europa che si collocava nell’ambito della coalizione di centro-sinistra ha ottenuto il 2,93% e bastava un’inezia per superare lo sbarramento elettorale eleggendo più parlamentari). E finendo, contrariamente a tutti gli altri soggetti della coalizione e dell’alleanza di lista, senza alcun eletto.

Avere bocciato la proposta di Ugo Intini al Consiglio nazionale che proponeva le dimissioni del segretario (che potevano essere solo formali), la formazione di un comitato d’emergenza che lo coadiuvasse, la convocazione di un congresso straordinario.

Avere definito una linea post elettorale di totale subalternità alla nuova segretaria del Pd Elly Schlein accogliendo senza prendere le distanze la sua proposta di accordo stretto col movimento Cinque stelle, ondeggiando tra la velleitaria volontà di presentare liste di partito alle elezioni europee, alla veloce conversione verso la preferenza accordata a liste del partito socialista europeo, cioè ancora del Pd, alla stravagante partecipazione a Milano alla riunione delle liste civiche. E per finire alla improvvisa contestazione del campo largo.

Avere giudicato positivo il disastro delle liste e dei candidati socialisti alle recenti elezioni amministrative. Nei comuni capoluogo di provincia non risultano presenti liste di partito. Due soli sono stati gli eletti: uno a Treviso che fa parte della nostra associazione uno ad Imperia nelle liste del Pd.

Verso di noi che abbiamo avanzato serie critiche sul piano politico e proposto un itinerario da seguire per tentare di rianimare un esile corporatura in via di consunzione si é usato il linguaggio dell’offesa, la discriminazione, quando non si é manifestato lo stupido sollievo di poterci finalmente levare torno. Senza cercare un momento di confronto per una possibile ricucitura.

Quello che noi abbiamo fatto

Abbiamo innanzitutto fondato un’Associazione chiamata socialista liberale nel senso che si é voluto dare dei due termini nel Psi degli anni ottanta. E cioè che non può esserci differenza tra un socialismo fondato sulla libertà e un liberalismo a sfondo sociale e questo soprattutto oggi dopo il tramonto dei miti e delle ideologie del passato. Quello riformista e quello liberale (l’omaggio é a Carlo Rosselli) sono anzi le uniche due versioni che hanno salvaguardato il socialismo dai fallimenti e dalle tragedie

L’associazione, che conta già adesso piú di mille aderenti ma che si ê posta l’obiettivo di arrivare a 10mila entro la fine dell’anno, pubblica il quotidiano online La Giustizia, rinverdendo nel titolo la vecchia testata fondata da Camillo Prampolini nel 1886, dieci anni prima dell’Avanti, e divenuto nel 1922 organo ufficiale del Psu di Turati, diretta da Claudio Treves, partito del quale Giacomo Matteotti fu il primo segretario..

L’associazione, con l’apporto di Civiltà socialista, ha promosso due riuscite manifestazioni su Socialismo domani e sul Pnrr alla presenza di tutte le autorità invitare e di un folto e qualificato pubblico.

Cosa pensiamo noi

La nostra proposta politica é chiara

Siamo all’opposizione del governo Meloni, senza pregiudiziali. Del governo abbiamo apprezzato la decisa posizione a favore della resistenza ucraina e le proposte del ministro Nordio sulla giustizia. Contrastiamo invece la pregiudiziale opposizione al salario minimo e il neo oscurantismo in materia di diritti civili. Non comprendiamo il senso del rifiuto del Mes né l’ostracismo levato sul Mes sanitario che potrebbe essere attivato per sanare i tagli in materia anche recentemente denunciati

Siamo favorevoli al dialogo con tutte le forze riformiste (Italia viva, Azione, Più Europa e l’area riformista del Pd) capaci di delineare un programma comune, dalla politica estera, all’economia, ai diritti civili, all’Europa.

Siamo contrari al campo largo che appare sempre più come un’Araba fenice. Azione e Italia viva non vogliono i Cinque stelle e questi ultimi vedono Renzi come il mostro di Loockness.

Siamo contrari a una alleanza politica coi Cinque stelle che diventerebbe solo alleanza elettorale e non proposta di governo, data le corpose diversità soprattutto sui temi di politica estera e sulla giustizia

Siamo favorevoli, oltre che al sostegno politico e militare alla resistenza ucraina e al progetto di riforma della giustizia presentato dal ministro Nordio, al riconoscimento delle coppie dello stesso sesso e ai figli comunque nati, all’aumento dei salari e degli stipendi visto che quelli italiani rappresentano uno dei punti più bassi dell’intera Europa, e al taglio del cuneo fiscale.

Siamo convinti che una sinistra europea, che non si porti dietro le ragnatele del catto comunismo, dovrebbe avere questa cornice di valori e di programmi per essere appieno impregnata di impegno sociale e di lotte per la libertà: in fondo essere socialista e liberale quali tutti noi siamo. Anche per questo l’associazione si doterà di un simbolo identificativo e di una organizzazione territoriale imperniata su responsabili regionali e provinciali.

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