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La vendetta del re non poteva tardare

25 Agosto 2023 193 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Nel Don Carlo di Verdi il marchese di Posa mormorò a Don Carlo dopo essere stato colpito a morte da uno sgherro di Filippo II: “La vendetta del re non poteva tardare”. Non capisco come Progozinh, capo della famigerata Brigata Wagner, che aveva clamorosamente disobbedito al Cremlino allestendo una marcia che poteva anche concludersi con la presa del potere, anche se l’interessato ha sempre smentito, potesse aspettarsi una fine diversa. D’altronde, come diceva Machiavelli “Le coniurazioni fallite rafforzano lo principe e mandano nella ruina li coniurati”. Difficile però anche parlare di una congiura fallita, dal momento che l’anomalia della marcia di Prigozinh e dei suoi mirava solo alla sostituzione del ministro della Difesa Soigu. Cioè a quel che da noi viene chiamato un rimpasto. Non esiste però un precedente storico in un cui per reclamare un rimpasto si mette in moto una marcia armata con migliaia di uomini dotati di fucili, di bombe e di mitragliatrici. Di certo si è trattato di un atto di insubordinazione di un gruppo militare, peraltro con componenti di ispirazione nazista, durante una guerra. O meglio un’aggressione, evento bellico nel quale la Wagner era piuttosto specializzata, vedasi l’intervento in alcuni paesi africani. Il velivolo su cui viaggiava Pigozinh col fedele Utkin a quanto pare non presentava problemi di sorta fino a che “un atto traumatico”, cioè un’esplosione interna di una bomba o un missile sganciato da terra lo ha fatto precipitare. Ma che ci faceva Prigozinh in un volo con altre otto persone tra cui i due piloti tra Mosca e San Pietroburgo? E’ mai possibile che potesse tranquillamente volare in territorio russo senza avere sensazioni di pericolo per la sua vita? D’altronde le notizie peraltro contraddittorie avevano segnalato Prigozinh in Bielorussia subito dopo la marcia. Cioè un’unicazione alquanto pericolosa stante i rapporti tra Tbilisi e Mosca. Avevamo perfino supposto che la marcia fosse stata solo una farsa magari svolta addidittura col consenso dello stesso Putin. Adesso sappiamo che non è stato così. Che la vendetta del re, abituato ad assassinare i suoi nemici avvelenandoli o fingendo improbabili suicidi, non poteva tardare. E’ quel che è accaduto nella notte del 22 agosto 2023.

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