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Dopo le parole di Pellegrino il nulla?

5 Giugno 2024 189 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Capisco che son passati trent’anni. Ma dalla sparizione di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori ne son trascorsi più di quaranta. E dal caso Moro quarantasei. Eppure commissioni parlamentari di inchiesta non sono mancate. Come non sono mancate, cito testualmente i titoli di ognuna di queste, quella sui “Fatti accaduti presso la Comunità Il Furteto”, quella sulla “Contraffazione e pirateria commerciale”, e perfino sulle “Cause di inquinamento del fiume Sarno”. Ora che sulla vicenda di maggior rilievo, e dalla conseguenze politiche più travolgenti per il sistema politico, della storia repubblicana, come appunto fu Tangentopoli, non sia stata ancora costituita una Commissione d’indagine, questo é sbalorditivo e induce a ritenere che su tutto il Parlamento possa indagare tranne che sui magistrati. E nemmeno per ergersi a tribunale e per assolvere o condannare, ma per scrivere semplicemente la storia della verità. Di questa c’é bisogno. Non perché le ammissioni del sen. Pellegrino nella sua intervista al Corriere raccontino cose che non si sapessero già. O quanto meno che non si supponessero con indizi numerosi e datati. Ma perché uno dei protagonisti di quegli anni, uno dei massimi esponenti del Pds, presidente della giunta per le immunità del Senato della Repubblica, racconta episodi che il Parlamento della repubblica non può ignorare. 1) Che esisteva un dirigente del Pds che teneva i rapporti coi magistrati e assicurava che questi ultimi non se la sarebbero presa col suo partito. 2) Che anche il Pci-Pds faceva abbondante uso di finanziamenti illeciti. E non si trattava solo dei contributi copiosi che arrivavano, fino alla fine degli anni settanta, dall’Urss, ma anche di tangenti che le aziende italiane pagavano al Pci per gli affari fatti in Unione sovietica 3) Che, uno volta sparita l’Urss e anche il comunismo, il Pci-Pds si giovava delle percentuali dei lavori ottenuti dalle cooperative negli appalti dei quali un dirigente del partito concertava l’entità. Orbene, tutto tace. Si finge di non capire. E cioè che occorre riscrivere il racconto di Tangentopoli e dell’azione del Pool mani pulite. Se é vero quanto sostiene Pellegrino, e cioè che l’obiettivo delle toghe era di soppiantare il sistema dei partiti e sostituirsi ad esso, se é vero che Borrelli mirava alla presidenza della Repubblica, come poi aveva egli stesso accennato facendo balenare una disponibilità dei magistrati ad assumere un ruolo di governo, non si prefigurano forse due reati: e cioè, da un lato, quello di non avere considerato tutti i partiti uguali di fronte alla legge e quello di aver tramato contro la Costituzione repubblicana e la democrazia parlamentare? Tutti sono impegnati negli ultimi giorni della campagna elettorale. Ma ci rendiamo conto dell’enormità del problema? Trascurato dai politici senza memoria e dai partiti senza storia. Non sarebbe il caso di riprendere una proposta di legge del sen. Giovanni Crema che chiedeva la costituzione di una Commissione di inchiesta su Tangentopoli e che fu svuotata e bocciata su pressione del partito di Di Pietro? Solo partendo da questi presupposti si può comprendere la posizione del Pd contrario alla separazione delle carriere dei magistrati così propagandata proprio dal nonno della Schlein, il sen. socialista Agostino Viviani. Non è un caso. Votate, votate, italiani che oggi votate molto meno di um tempo. Era l’Italia il paese europeo con la più alta percentuale di votanti, che sfiorava il 90%, oggi l’Italia é divenuta il fanalino di coda con il 50% dei voti validi. La metà degli italiani non si riconosce più in questa politica, la cui nascita, lo ricordiamo, la si deve a quell’obiettivo, raggiunto, di eliminare i partiti storici che avevano costruito la democrazia e scritto la più bella Costituzione. Indifferenti a questi temi si può essere solo se interessati a dimenticare o come quel tale, nella canzone “Prete Liprando”, di Fo e Jannacci, che stava vivendo di persona uno degli avvenimenti storici più importanti dell’umanità e manco se n’era accorto.

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