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Simonini

Si tratta dell’unico studio approntato sul dirigente socialista e socialdemocratico reggiano e pubblicato a Reggio nel 1984 (anche a puntate su “L’Almanacco). Eletto già alla Consulta e poi nel 1946 alla Costituente, Simonini è rimasto alla Camera dei deputati fino alla morte avvenuta nel 1960. Aveva iniziato l’attività politica nella federazione giovanile su posizioni massimaliste (era amico di Antonio Piccinini ucciso dai fascisti nel 1924), poi, a partire dal 1921, era stato seguace di Camillo Prampolini e riformista convinto. Aveva aderito al Psu riformista dopo la cacciata di Turati, Treves, Prampolini dal Psi, nell’ottobre del 1922. Nel dopoguerra aderì al partito di Saragat con la scissione del 1947 e, nel 1948, venne eletto segretario nazionale del Psli (che diverrà Psdi nel 1952). Fu poi ministro della Marina mercantile e poi delle Poste.

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