Il ricongiungimento di una coppia gay sposata in Spagna riconosciuto a Reggio Emilia
A proposito della vicenda del ricongiungimento di una coppia gay sposata regolarmente in Spagna secondo le leggi di quel paese, vorrei esprimere brevi considerazioni. Sono legittime, sia ben chiaro, tutte le posizioni sul cosiddetto matrimonio gay. Si può approvare o meno il vincolo matrimoniale (che la Spagna ha adottato) per le coppie dello stesso sesso. Non si può accettare però l’introduzione di un elemento discriminatorio per giustificare la separazione della coppia, qualora uno dei due si strasferisca in altro paese. Giusta e opportuna quindi la decisione della Questura di Reggio, a seguito dei trattati europei, che tanto ha scandalizzato i perbenisti di casa nostra. Vorrei per questo rispondere all’avvocato Ricchetti, presidente del Forum famiglie di Reggio, affermando che proprio coloro che tengono così tanto all’unità della famiglia (al di là del vincolo matrimoniale) non possono proclamare il valore della separazione soltanto nel caso di unioni gay. E’ vero, egli sostiene, che molte coppie eterossessuali oggi preferiscono le convivenze non regolamentate da vincoli matrimoniali. Questo non di dipende certamente dalla Spagna, però. E non mi pare che la famiglia sia in crisi per questo motivo. Conosco coppie non sposate con figli che vivono in un ambiente sereno e amorevole e conosco purtroppo anche coppie regolarmente sposate che si trovano invece in situazioni assai peggiori. Ma lasciamo perdere. Il problema non è esaltare il matrimonio gay. Il problema è rispettare le unioni fondate sull’amore e sulla condivisione ed evitare che coppie possano vivere separate solo perché in alcuni paesi è valido un contratto di tipo matrimoniale e in altri no. In Italia, peraltro, non è valido nulla. Tentammo anche con i cosiddetti Dico, per le coppie non sposate (anche quelle gay) e purtroppo non si approdò a nulla per la contrarietà proprio di coloro che ritengono che al matromonio non possano essere opposte alternative giuridiche. Quindi non è vero che si neghi solo il matrimonio per i non sposati, anche gay, in Italia. Si negano anche le unioni regolate da contratti che ne certifichino diritti e doveri reciproci. In tutti gli altri paesi europei esistono, da noi no. E un motivo ci sarà…
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