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A metà strada (due anni e mezzo di lavoro: quello che ho fatto, quello che farò)

25 Aprile 2012 2.058 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Le linee essenziali della politica sportiva sono state ispirate a questi presupposti:

1)      Governare il mondo dello sport, non gestirlo a livello di spazi, di contributi, di investimenti. Questo è giusto in sé, ma è anche indispensabile, oggi, nella situazione di crisi della finanza pubblica. L’idea di un governo dello sport del Comune non significa né gestione diretta (anzi ormai si è scelta la soluzione dell’autogestione sportiva), e non comporta il sempre più problematico finanziamento pubblico (anzi è sempre più marcato nel settore il contributo dei privati e delle società sportive alla soluzione dei problemi dell’impiantistica).  

2)      Una fattiva collaborazione tra Fondazione dello sport (che ha il compito di gestire gli impianti del Comune, che poi ha assegnato alle società sportive, e anche di promuovere e assecondare iniziative e manifestazioni sportive), e assessorato, al quale è affidata l’elaborazione della politica sportiva, la pianificazione e la quantificazione delle risorse che devono essere messe a disposizione della Fondazione, le iniziative verso il mondo della scuola, verso le società sportive e gli enti di promozione, verso il mondo che pratica sport e che non è affiliato a nessuna società sportiva, e che mantiene un suo sia pur modesto presidio di dipendenti.

3)      Una costante consultazione del mondo sportivo attraverso le società sportive, gli enti di promozione, il Coni, la Consulta sportiva, le istituzioni territoriali, i singoli sportivi, nella consapevolezza che lo sport aggreghi nel Comune di Reggio una quantità di persone come nessun’altra attività e che si manifesti sempre più  come momento di prevenzione e non solo di cura, quindi anche vantaggioso per uno stato sociale più efficace e meno dispendioso.

4)      La scelta di una forte compenetrazione tra sport di base e sport puramente agonistico e la fine dell’assurda storica contrapposizione tra sport professionistico e sport dilettantistico, nella consapevolezza che anzi lo sport professionistico (secondo il Coni è oggi solo quello del calcio e del basket) debba sempre più collaborare con quello dilettantistico e di base, investendo e suscitando così a sua volta la percezione di un diverso e più marcato legame col territorio

5)      L’idea che lo sport è di tutti coloro che lo praticano al di là delle affiliazioni alle varie società sportive (che pure nel comune di Reggio ammontano a quasi 500). I contenitori della pratica sportiva non sono solo quelli tradizionali dunque, ma anche il verde, i parchi, le piste ciclabili, i sentieri delle nostre campagne.

6)      Il superamento anche della storica contrapposizione tra impianti di base e di vertice, che oltretutto oggi possono concentrarsi negli stessi immobili, ma anche una sostanziale diversificazione dei sempre più ridotti investimenti pubblici che devono naturalmente concentrasi sullo sport di base, mentre lo sport cosiddetto di vertice deve essere assecondato in investimenti produttivi privati, funzionali alla sua autogestione.

7)      L’ulteriore allargamento dell’autogestione degli impianti, che è stata ormai generalizzata dopo il passaggio alla Fondazione dello sport delle piscine di via Melato, e da qui alla società di gestione. 

8)      Un necessario riequilibrio delle risorse nel mondo sportivo, eliminando sprechi e conseguenze inevitabili di privilegi, nonché il tentativo di operare scelte sulla base di una logica di pianificazione territoriale. I possibili vantaggi forniti dal risparmio sulle piscine sono necessari per elaborare un piano di interventi a favore dell’impiantisca di base, sulla scia del rapporto di collaborazione tra le singole società sportive che gestiscono gli impianti e la Fondazione dello sport, procedura che ha accorciato i tempi di realizzazione degli stessi.

9)      Un intervento specifico nel mondo della scuola per stimolare l’attività motorio-sportiva sia nelle scuole primarie sia nelle secondarie a fronte di un abbandono di ogni attività da parte degli ragazzi dai 10 ai 14 anni che si fa sempre più preoccupante (approfondito nel documento allegato frutto del lavoro delle tre commissioni scaturite dalla Conferenza dello sport del 3 dicembre 2010).

10)  L’attuazione di una politica per sensibilizzare sempre di più la consapevolezza del rapporto stretto tra attività fisica e salute (anch’esso approfondito nel documento allegato).

Impiantistica: gli obiettivi raggiunti nei primi due anni e mezzo

 

1)      Passaggio in gestione delle piscine di via Melato alla società Gisport. L’operazione ha portato il disavanzo del Comune circa a dimezzarsi riducendosi ai soli 400mila circa della spesa per la gestione calore. E’ stata un’operazione complicata e inizialmente anche osteggiata, che tuttora presenta delle difficoltà. Inoltre i concessionari erogano dal primo settembre alla Fondazione per lo sport un canone di 100.000 euro annui. Nei primi sei mesi hanno già corrisposto un canone di circa 45.000 euro, acquistato i tornelli (valore 23.000 euro) che stanno per essere installati e depositato una relazione tecnica sull’impiantistica elettrica del valore di 10.000 euro circa. Il problema sarà quello di verificare modalità gestionali che non gravino solo su una parte del mondo sportivo, cioè i gestori, ma su tutti i fruitori dell’impianto. Resta il tema del risparmio complessivo del Comune e delle possibilità, come da strategia generale, di utilizzare almeno in parte quelle risorse per nuove manutenzioni straordinarie degli impianti sportivi.

2)      Finanziamento delle infrastrutture sportive delle società di base. Si tratta di un’operazione che ha portato un movimento finanziario di circa 1 milione e 800 mila euro. Le opere finanziate e già inaugurate sono state sette: la palestra di Via Gattalupa (nuova pavimentazione), il nuovo impianto di boxe di Cavazzoli, il campo sintetico alla Galileo e quello della Reggio calcio, la nuova sede più spogliatoi della Cooperatori ciclisti di fianco al circuito Cimurri, la ristrutturazione del campo di atletica Camparada con rifacimento della pista, della tribuna e il restauro degli spogliatoi, la nuova sede e gli spogliatoi della Reggio United di Ospizio. Stanno per essere inaugurate altre due opere: la riqualificazione della palestra Pertini (realizzata con oneri a carico della società sportiva concessionaria) e la sede dell’impianto di via Fano della Us San Pellegrino. Sono ormai in fase di ultimazione: la riqualificazione dell’impianto di tiro con l’arco (con oneri a carico della società concessionaria attraverso i contributi della Federazione), la posa di una piccola tribuna nel campo di Masone (cofinanziata dalla società sportiva concessionaria), un’altra analoga tribuna presso il campo di calcio Cimurri di Rosta nuova (finanziata in gran parte dalla società concessionaria), la ristrutturazione degli spogliatoi e dell’impianto di illuminazione presso il campo sportivo di Massenzatico (cofinanziata da Comune e Fondazione). Tra pochi giorni verrà inaugurata la nuova palestra di San Maurizio, sulla quale la Fondazione ha investito risorse per poterla riaprire alla comunità reggiana.

3)      L’apertura, anche se dipende da altro assessorato, ma ugualmente si inserisce nella logica dell’impianto sportivo all’aperto, di larga parte del parco del Rodano, con sentieri pedonali e piste ciclabili, nell’ottica del tracciato che dovrà costeggiare i nostri tre torrenti (Crostolo, già quasi definito), Rodano e Modolena.

4)      L’ottenimento dell’agibilità del settore distinti dello stadio di Reggio. E conseguente reperimento dei fondi da parte della Dèvelopment (circa 250mila euro) per la messa a norma del settore. I distinti sono stati riaperti nel mese di settembre del 2010 e nel 2011 è stato anche abbattuto il muro che divideva la parte sportiva dalla parte commerciale e così adesso lo stadio di Reggio è diventato finalmente uno stadio polivalente e polifunzionante.

5)      La realizzazione del progetto, finanziato dal Comune, per l’elevamento della capienza del Palasport di via Guasco a 3.500 posti a sedere, come previsto dalla normativa della serie A (in modo tale da tranquillizzare gli sportivi in caso di promozione nella massima serie della Trenkwalder, che richiede un impianto con una capienza minima di 3.500 posti a sedere).

6)      L’attuazione, in compartecipazione con la Pallacanestro Reggiana, della ristrutturazione e ammodernamento della palestra di via Cassala con investimento di circa 100mila euro. Produttivo modo di concepire i rapporti pubblico-privato perché l’uso della palestra è sostanzialmente identico a prima, dunque aperto alle scuole.

7)      L’inaugurazione dello stadio Città del tricolore, dopo un vasto restiling dello stadio ex Giglio inaugurato nell’aprile del 1995. Come per l’apertura dei distinti anche per questa operazione il Comune di Reggio non ha versato un euro.

 

Le iniziative svolte

 

1)      Lo svolgimento dopo 25 anni della Conferenza dello sport o stati generali dello sport, con la partecipazione dell’assessore regionale Mezzetti e del sindaco e di gran parte delle 500 società sportive reggiane. Si sono messi al lavoro anche tre gruppi di studio che hanno elaborato un documento concertato col modo sportivo.

2)      La realizzazione, in accordo con la Circoscrizione della città storica, della mostra “La Reggiana fa novanta”, in occasione del novantesimo anniversario della fondazione della società granata.

3)      Lo svolgimento a Reggio della grande iniziativa mondiale dei Pop (paracadutisti under 40) nel 2010, che ha portato nella nostra città delegazioni provenienti da tutto il mondo, senza oneri da parte del Comune.

4)      Lo svolgimento dei campionati italiani di ginnastica artistica che si sono svolti nel 2011 al Palasport di Reggio, gremito di pubblico.

5)      La disputa della partita delle nazionali Under 21 di calcio Italia-Svezia. Se non avessimo adottato le misure di sicurezze e ampliamento del 2010 l’evento non sarebbe stato accordato a Reggio. Adesso si punta a far venire a Reggio anche la nazionale maggiore.

6)      La riapertura del Mirabello per il grande rugby grazie alla promozione in Eccellenza della nostra squadra, il Rugby Reggio, che ha disputato le prime due partite di campionato nel nostro vecchio impianto, convogliando, la prima volta, quasi duemila persone.

7)      La partenza del Giro d’Italia. Non era scontata. Ci sono state anche difficoltà a reperire le risorse necessarie. Sarebbe stato un grave errore, però, rifiutare un evento del genere in occasione del 150esimo del tricolore.

8)      La maratona del 150esimo, che è stata l’occasione per decretare la nostra come la quarta maratona d’Italia e quest’anno vi hanno partecipato circa 2.500 persone.

9)      Naturalmente è giusto ricordare l’evento che il Comune ha patrocinato e che è stato fatto rimbalzare in giornali di mezza Italia. E cioè la partenza di otto ciclisti da Reggio Emilia che col tricolore, da Milazzo a Teano, hanno percorso gli itinerari garibaldini. Una mezza follia. Ma lucida.

10)  E anche un’altra iniziativa dedicata al 150esimo dell’unità d’Italia e cioè la grande impresa di Antonio Tallarita che proprio nel circuito Cimurri ha festeggiato il guinnes dei primati nel 1.000 chilometri di corsa in dieci giorni, dopo aver vinto la Torino-Roma, anch’essa dedicata al 150esimo, così come ad esso è stata dedicata la Reggio-L’Aquila dei ciclisti reggiani che hanno voluto portare la loro solidarietà alla città vittima del terremoto.

11)  Ottima la riuscita anche dell’annuale Quattro porte di Reggio, promossa dalla Fondazione dello sport, della Gran fondo di ciclismo, del torneo giovanile di pallavolo dedicato al Tricolore, del torneo gnaker e di quant’altro le società sportive hanno promosso in questi due anni e mezzo.

12)  Da segnalare infine su iniziativa del Rugby Reggio l’iniziativa che da due anni si svolge nel pieno centro della città il Torneo Ematonil che richiama diverse centinaia di ragazzini che praticano il minirugby da altri comuni e città.

 

Obiettivi da raggiungere

 

1)      Il gruppo di studio sull’impiantistica ha messo in rilievo innanzitutto la criticità degli impianti sportivi delle scuole primarie e dell’infanzia. E ha sottolineato che il Poc del Comune di Reggio Emilia, votato all’unanimità, sancisce che le nuove scuole che verranno costruite dovranno già prevedere la realizzazione di impianti per attività motoria e sportiva adeguati. Ha anche specificato che occorre dare risposta alle esigenze di attività sportiva degli studenti universitari che ormai sono in numero consistente nella nostra città.

2)      E’ urgente l’adeguamento e la messa a norma degli impianti esistenti, compreso l’abbattimento delle barriere architettoniche. Riferimento utile può essere il Programma regionale per l’impiantistica, che identifica la necessità di qualificazione e mantenimento in buona efficienza, accessibilità e fruibilità da parte dei diversamente abili, degli impianti sportivi esistenti e degli spazi destinati alle attività motorie e sportive e di potenziamento delle strutture destinate alla pratica sportiva in ambiente naturale, prevedendo anche per la nuova impiantisca sinergie pubblico-privato. La certificazione di qualità degli impianti sportivi completa il tema della sicurezza (Coni e Federazione medici sportivi hanno costituito il Quis: Consorzio per la qualità degli impianti sportivi.

3)      Sempre dal gruppo di lavoro è emersa l’indicazione di attuare un censimento delle aree sportive in disuso da attivare, di prevedere nella Consulta sportiva anche le circoscrizioni e i tavoli di quartiere e di orientarsi a costruire impianti polivalenti, vere e proprie cittadelle dello sport che permettano ai ragazzi il piacere di stare insieme.

4)      Una vera e propria cittadella dello sport può diventare l’area che dal Mirabello conduce alle piscine di via Melato, al campo di atletica e a via Terrachini. Questa area è inserita nel progetto (Pru) che investe tutta la zona e che è ormai in fase di definizione coi privati. Esso prevede il rifacimento delle piscine di via Melato, lo spostamento del campo di atletica Camparada in altra zona e del campo di calcio Mirabello al suo posto. Sono temi questi che andranno ulteriormente affrontati e approfonditi.

5)      Sul piano dei nuovi interventi che potrebbero essere finanziati attraverso la Fondazione col contributo delle società sportive si dovrà procedere in base alle compatibilità finanziarie e alle disponibilità del mondo sportivo a individuare un vero proprio programma di metà mandato, sempre basato sul rapporto pubblico-privato.

6)      Museo della bicicletta. E’ definito il progetto agli ex Stalloni per il recupero dell’area di confine con via Samarotto ove ubicare il circolo Arci, uno spazio per video e appunto la sede del museo della bicicletta, con le bici di Giannetto Cimurri da troppo anni confinate nei magazzini del Comune. Il tutto verrà realizzato in collaborazione con l’Arci e prenderà forma già a partire dagli inizi del 2013.

7)      Operazione Palasport. Poiché l’accordo di programma con la società Aurora ancora latita e i tempi si allungano (e poi, alla luce della forte crisi della finanza locale, è davvero complicato pensare allo storno di risorse ingenti sul palasport) le strade sono due: o un’iniziativa privata dalla Pallacanestro Reggiana alla quale il Comune potrebbe conferire l’area per la nuova struttura e eventualmente anche l’area dell’attuale palazzo con eventuale relativa edificabilità, o la ristrutturazione dell’attuale palazzo che potrebbe essere portato a una capienza di 5.000 posti e rinnovato nell’ambito di un rifacimento dell’intera zona di via Guasco e dell’eventuale utilizzazione della struttura dell’Omni. Si è iniziato a ragionare concretamente con la società Pallacanestro Reggiana su questa seconda soluzione che potrebbe consentire anche un ulteriore contributo alla rivitalizzazione del centro-storico.

8)      Operazione stadio. La struttura è tuttora nelle mani del curatore fallimentare dopo il fallimento della Reggiana e della Mirabello 2000, proprietaria dell’impianto, del 2005. La Reggiana calcio lo gestisce con un accordo pluriennale col curatore pagando un affitto modico. La soluzione ipotizzata, visto che nessuno si è finora fatto avanti per acquistarlo, è quella di un accordo tra la Reggiana calcio e  le coop creditrici per arrivare alla definizione della nuova proprietà e della gestione entro l’anno. L’interesse del Comune è anche relativo alla possibilità di utilizzo della palestra che vi è incorporata.

9)      Palestra di Rivalta. E’ prevista per la tarda primavera la sua inaugurazione. Sulla gestione le società sportive rivaltesi hanno dichiarato il loro interesse. Si tratta di un piccolo palazzo dello sport con tribune in grado di ospitare circa 600 persone. E’ dunque una soluzione alternativa al palazzo del sport di via Guasco per una serie di società che possono destinarvi le gare delle loro squadre, oltre che per le società sportive  e le scuole della zona.

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