Home » Reggio Emilia

Onorevoli commenti (dal Forza Reggiana del 4 novembre 2012)

3 Novembre 2012 1.188 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Cremona: che rabbia, però…

L’ammetto. Ho esagerato. Ma il tifo sportivo è esagerazione o non è. Ricordo quando ad Alessandria, nel 1970, pareggiammo allo scadere una partita decisiva per la serie B e m’alzai di scatto, alzando il braccio e mandando a quel paese tutto il parterre. E solo l’immediato, provvidenziale soccorso di Mario Monducci, che nascose nella sua tasca il drappo granata che avevo sventolato in faccia agli alessandrini, mi salvò da una sorte segnata. Salvò me e in particolare il mio pericolante naso. Lunedì sera, a casa mia, con Romano abbiamo ammirato una buona Reggiana nel primo tempo e dopo l’espulsione di Moi, ci siamo detti: “Vedrai nel secondo tempo che Reggiana. Questa partita la vinciamo, la dobbiamo vincere, ci sentiamo che la vinceremo”. E invece nella ripresa cambiamo noi, abbiamo paura di perdere noi, ci difendiamo noi, in superiorità numerica. E sono scattato e ho scritto su Facebook una frase neppure vera. Perché di una cosa si può essere certi. Che io non mi sono mai augurato che la Reggiana perdesse. Mai. Neppure a in un’amichevole. Figurarsi lunedì. Ci ha pensato anche un insolito, aggressivo Tosi a farmi aumentare l’adrenalina, concordando col mio stato d’animo e iniettandomi una rabbia ancora maggiore. Adesso, a mente fredda, ribadisco un concetto: che la Reggiana la partita doveva tentare di vincerla. Poi mi dico: meglio un punto che niente. Consolazione in tempi di vacche magre? Non parlate di vacche in casa del bue…

Mi consenta mister Zauli una Parola

Era arrivato a Reggio come il nuovo Saverino e in amichevole aveva dimostrato che quello era il suo ruolo naturale. Sarà per via del crine calvo e lucido, ma di questi giocatori vedi subito la testa. Cioè il cervello. Quello che mancava a metà campo l’anno scorso dopo la squalifica dell’avventato regista ex spezzino. Un acquisto opportuno, azzeccato. Poi il calo nelle prime partite di campionato, quell’intervista non gradita, ma si sa, oggi i giocatori parlano anche, e la punizione. Che però dovrebbe essersi esaurita, no? E invece sia con l’Albinoleffe, sia a Cremona, Parola non ha giocato. Si è allenato quasi un’ora entrando in campo negli ultimi minuti coi lombardi e ieri sera, dopo aver corricchiato qua e là si è risieduto in panca. Perché? Questo giocatore non è più gradito al tecnico? Non si dica che troverà spazio, che le scelte sono dettate da motivi contingenti, che nessuno è bocciato. Non si dicano queste cose ovvie e banali. La verità è che il giocatore in più, il cervello del nostro centro campo, continua a non giocare e che Zauli gli preferisce Viappiana e Ardizzone, che di giocare a tre in mezzo il nostro tecnico non ha alcuna intenzione, e dunque che Parola è stato un acquisto sbagliato. O sbaglio io? Basta una parola, diceva la pubblicità del confetto Falqui, che certo serviva a scaricare non solo i giocatori…

Lusetti e gli spettatori

Da qualche settimana il mio amico Enrico Lusetti ce l’ha col numero degli spettatori allo stadio del Tricolore. Accusa il bravissimo Matteo Iori di falsificare i dati. Devo spezzare un lancia in favore di Matteo. Sono stato io a consigliare a Matteo di dare il numero complessivo degli spettatori presenti, perché eravamo nella fase del paragone tra il pubblico del basket e quello del calcio. E così, anziché far dire a Lusetti che i paganti sono tot, cosa che non interessa a nessuno, si forniscono i dati degli spettatori globali (“Quanta gente c’era?”, si sente chiedere uno che va allo stadio, non “Quanti paganti c’erano?”). E i dati sono comprensivi di abbonati, di paganti, di spettatori dei palchi, degli sponsor e degli omaggi. Niente di male. Anzi. Così è anche a Cremona, vedo, visto che i tabellini danno per presenti più di 3mila spettatori, e che vengono conteggiati, tra gli abbonati, anche quelli gratuiti. Cosa che avveniva anche durante la fase di Foglia e Cimurri e che invece non avveniva durante gli anni di Fontanesi. In questi ultimi, addirittura, venivano forniti solo quelli dei paganti e degli abbonati, senza considerare che tra i paganti o abbonati c’erano anche quelli dei palchi e degli sponsor che avevano pagato di più. Chiaro? Recoaro.

Leave your response!

Add your comment below, or trackback from your own site. You can also subscribe to these comments via RSS.

Be nice. Keep it clean. Stay on topic. No spam.

You can use these tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

This is a Gravatar-enabled weblog. To get your own globally-recognized-avatar, please register at Gravatar.