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Delrio ha ragione

24 Marzo 2013 1.999 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Anch’io la penso così. Come Graziano Delrio. Credo che, innanzitutto, occorra rispondere agli interessi del Paese. E il primo interesse è di non tornare subito al voto. Per di più con un Porcellum che potrebbe rivelare la scomoda sorpresa di una vittoria altrui. Se, dopo un mese di discutibili corteggiamenti ai grillini, costellati di secchi rifiuti e anche di offese, nonché da singolari e sconcertanti proposte (come quella di un deputato di barattare coi grillini il blocco della Tav in cambio dell’appoggio al governo), Bersani non avrà la maggioranza al Senato, e se il presidente della Repubblica dovesse incaricare una personalità delle istituzioni per formare un governo, il centro-sinistra non dovrà voltarsi dall’altra parte. So benissimo che nel Pd esploderà una dura polemica. Ed è facile che possa passare la linea di tutelare più gli intessi “teorici” del Pd che non quelli dell’Italia. Personalmente dubito che che sia perfino interesse del Pd andare al voto subito. Non è infatti difficile ipotizzare che nelle attuali condizioni perfino il premio di maggioranza alla Camera potrebbe essere insidiato. Questa linea mi pare ispirata all’idea del “meglio peggio” che è il contrario delle filosofia dei riformisti di ieri e di oggi. Il meno peggio è assai meglio del peggio. E un governo appoggiato dai maggiori partiti su impulso del presidente della Repubblica pare a me meno peggio del voto subito. A me pare che coloro che nel Pd si ostinano a gridare all’inciucio dovrebbero immaginare che ci può essere una posizione assai più rischiosa di un appoggio ad un governo a tempo che possa approvare una riforma elettorale e praticare alcune operazioni per rendere meno drammatica la situazione economica: una vittoria del centro-destra o dei grillini, mentre l’Italia va a pezzi. Teniamo sempre presente che il grillismo è nato in questo ordine di causa-effetto: prima di tutto la crisi dell’economia e poi la rivolta contro la classe politica. Cominciare a superare il patto di stabilità, detassare le nuove assunzioni, dare crediti alle imprese, rilanciare i consumi rappresentano la vera emergenza italiana. Magari Flores D’Arcais non la pensa così. Ma dubito che il direttore di Micromega abbia mai saputo rappresentare la maggioranza degli italiani. Il Psi coi suoi sei parlamentari, invece, credo proprio che la pensi come Delrio.

 

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