Home » Nazionale

C’é anche il capo dello Stato nell’intesa BR?

11 Febbraio 2014 879 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

L’articolo di Alain Friedman sul “Corriere della sera” di oggi è molto di più di una semplice indiscrezione giornalistica. È una campagna contro il capo dello stato, amplificata dal quotidiano milanese collocato vicino alla sinistra finanziaria, e subito ripresa dagli esponenti di Forza Italia. E questo mentre è in corso la richiesta di impeachment di Grillo. Friedman sostiene che già nell’estate del 2011 Napolitano si mosse per convincere Monti a subentrare a Berlusconi. Dunque prima dell’esplosione dell’emergenza spread e assai prima delle dimissioni di Berlusconi che vennero date a novembre. Lo conferma lo stesso Monti che afferma che il presidente della Repubblica gli avrebbe “mandato segnali in quel senso”.

Monti si sarebbe consultato con De Benedetti a Saint Moritz in quell’estate e con Prodi già nel mese di giugno. Immediata la reazione dei capogruppo della Camera e del Senato Brunetta e Romani, che gridano a un’azione preordinata “per capovolgere il risultato elettorale”. Ora la lettura si presta a questa possibile interpretazione. Al di là del fatto in sé, che era noto da tempo, e cioè che Monti fosse sulla plancia di lancio qualche mese prima dell’incarico, perché questo attacco concentrico a Napolitano, perché questa inusitata e mai prima d’ora sperimentata convergenza tra il Corriere e il partito di Berlusconi? Il Corriere che offre un così succulento piatto al banchetto dei berlusconiani è la vera notizia.

Esiste qualche possibile coincidenza col patto elettorale e costituzionale tra Renzi e Berlusconi? Sia bene chiaro. Non credo proprio che nel corso della trattativa tra i due sia mai emersa la questione del cambio al Quirinale. Come mai però pochi giorni orsono Napolitano si è sentito in dovere di difendere la sua scelta di puntare su Monti e su Letta precisando che si trattava di scelte suggerite e condivise da maggioranze parlamentari? La logica della deduzione porta a una conseguenza. L’attacco al Colle non è più una costante del centro-destra berlusconiano che pure aveva votato a favore della riconferma di Napolitano. Ma ha iniziato a fare autorevoli proseliti anche nel campo opposto. Perché? A questa domanda vorremmo rimandare ulteriori approfondimenti.

Leave your response!

Add your comment below, or trackback from your own site. You can also subscribe to these comments via RSS.

Be nice. Keep it clean. Stay on topic. No spam.

You can use these tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

This is a Gravatar-enabled weblog. To get your own globally-recognized-avatar, please register at Gravatar.