L’urlo di Grillo dall’alto dei cieli
Si è fatto alzare verso il cielo da una gru. Cosa non farebbe per stupire Beppe Grillo e per dare un senso mediatico alla kermesse dei Cinque Stelle al Circo Massimo. Ieri pare che la vasta area non fosse popolate un granché. Ma le fonti dei promotori parlano di una presenza superiore alle 40 mila persone. Oggi Grillo ha parlato, ha cantato. Si è fatto erigere verso le nubi che solcavano un cielo sereno. Si alzato in aria per guardare dall’alto l’Italia. E ha concluso proponendo il referendum per uscire dall’Euro e la convinzione di vincere le elezioni cacciando i briganti dal tempio. Al Circo si è visto anche Pizzarotti, il sindaco di Parma e suo avversario. Ma soprattuto Di Battista e Di Maio, i nuovi profeti del grillismo italiano. I due sono giovani intelligenti e anche colti. Non urlano e non si fanno alzare da gru. Vestono in giacca e cravatta. Parlano come dirigenti moderati di una movimento di contestazione anni sessanta. Chi invece appare nelle vesti di un guru è Casaleggio, l’inventore del movimento, il padre della sua versione online. Parla anche lui. Non come Di Battista o Di Maio. Parla come un profeta e dunque solo del futuro. Non lo immagina, lo predice. Alla fine si farà alzare anche lui, più in alto di tutti, fino al sole dove si scioglierà, tranne i capelli…
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