Dal papa al re
Magari torneranno le guerre per le investiture. Chi lo sa. Con l’aria che tira Renzi potrebbe anche decidere di chiedere di nominare i vescovi. L’Italia non è una monarchia, ma sta trasformandosi in una monocrazia. Cioè in un sistema di partiti in cui comanda solo uno: Renzi, Grillo, Berlusconi, perfino Salvini e la Meloni tra un po’. E questo mentre la Chiesa si interroga e vota democraticamente anche contro il Papa. Se dovessimo tornare al tempo dei guelfi e dei ghibellini i democratici dovrebbero schierarsi coi primi, come del resto fece Dante Alighieri che scelse la parte bianca. E per questo venne cacciato da Firenze con l’infamante accusa di concussione per via del Duomo di Brunelleschi. Un Di Pietro dell’epoca si prestò all’operazione politica.
Oggi la Chiesa sta sopravanzando i partiti che ad essa dicono di ispirarsi perfino sul tema della laicità. Vero che molti ecclesiastici, e sopratutto la Curia romana, osteggiano la svolta di Francesco sul tema della comunione per i divorziati (ma scusatemi, Casini non può fare la comunione o ci sono le solite eccezioni?) e soprattutto dei diritti dei gay. Qualcuno teme di fare la fine del cardinale Ottaviani, che era assai più tradizionalista di Paolo VI. Ma la Chiesa di Francesco che, come sostiene Galli Della Loggia, guarda al Sudamerica e chiede accoglienza e promuove solidarietà e aggiungiamo comprensione, è una grande novità. Intende mettersi al passo coi tempi e guarda al futuro e ha creato un precedente soprattutto in un paese, l’Italia, per molto tempo sensibile, anche troppo, alla presenza del Vaticano. Difficile rimanere fermi dal punto di vista legislativo dopo le ammissioni di Francesco.
Era forse prevedibile che il comunismo sarebbe caduto prima in Urss poi nei paesi che l’avevano preso a modello, compresi i pur diversi comunisti italiani che il nome l’hanno cambiato quando il comunismo non c’era più. Adesso ci troviamo di fronte ad analoga svolta. È la Chiesa che anticipa i partiti che ad essa hanno fatto riferimento sui temi dei diritti civili. Dunque adesso è il momento di fare. Le unioni civili alla tedesca non sono il nostro modello. Perfino i conservatori inglesi hanno ammesso i matrimoni gay. Ma è meglio l’unione civile del nulla. Il fine vita resta avvolto nel mistero. Siamo ancora senza legge e indispettiti dalla offesa alla memoria di Eluana Englaro alla famiglia della quale, e in particolare al padre Beppino, molti autorevoli esponenti che oggi appoggiano Renzi dovrebbero chiedere scusa. Siamo in ritardo sulla fecondazione artificiale. Quella eterologa è stata ammessa dalla Corte, quella stessa bocciata dal Parlamento. Allora facciamo presto. Essere superati dal Papa per i papisti può non essere scandaloso, ma per i laici sì.
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