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Ritmo

30 Dicembre 2014 3.949 views One CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Renzi ci ha lasciato un messaggio in cui predice il prossimo anno come anno del ritmo. Da musicista appassionato anche di jazz lo correggerei con l’aggettivo sincopato. Un ritmo irregolare, come il suo primo anno da capo band. Un batterista che ha dato ritmo spesso veloce, a cui non sempre hanno corrisposto quelli degli altri elementi. Il coro, ad esempio, ha accompagnato l’orchestra mancando spesso di intonazione. Troppo inesperto, non credo conosca bene la musica. Studi canto in qualche conservatorio. Gli farà bene. Essere di bella presenza e giovani è importante, in un coro che si esibisce in un teatro, ma anche la professionalità ha un peso. La musica ha le sue regole e quando si legge un pentagramma bisogna essere precisi. In chiave di violino il sol è sempre in seconda riga.

Direi che i singoli strumenti, presi uno alla volta, non hanno suonato male. Il violoncello di Padoan è apparso sicuro e suadente, più approssimativa la chitarra di Poletti. Si vede che suona a orecchio e subisce spesso, da romagnolo, l’influenza del liscio alla Casadei. I tastieristi a cominciare da Alfano, hanno mostrato buona propensione a caratterizzarsi sopratutto su musiche tradizionali, melodiche e meno ritmate, mentre Gentiloni, nuovo elemento recentemente adottato nel complesso di Renzi,, ha mostrato subito una dote nuova per il gruppo, e cioè l’esperienza. La sua famiglia ha suonato fin dall’inizio del secolo scorso. Ora nella piazze ora in Chiesa, favorendo un ricongiungimento tra musica profana e sacra. Si vede che ha ereditato una certa confidenza con ogni tipo di melodia.

Le due cantanti, la Boschi e la Madia, sono intonate. Cantano bene, ma mormorano, sussurrano. Hanno la propensione a ripetere le canzoni. Le intonano sempre alla stessa maniera e il pubblico potrebbe anche stancarsi. Gradevoli, gradevolissime, evitino di far cantare certa Picierno, più volte fischiata per mancanza di fondamentali in diverse esibizioni. Meglio molto meglio il cantante rock Giachetti, uno che si è fatto da solo, e proviene da orchestre di piazza dove si mangiava polenta e stracchino. E ci si esibiva anche per i poveracci e i carcerati, con un capo band originalissimo e dai bianchi capelli da profeta. Con la faccia da straniero, come cantava quel tale. Con lui nel fosso non ci vai mai. Il basso spetterebbe di diritto a un esponente di altro schieramento, ma nel complesso di Renzi è affidato a Delrio. Che abbassa i toni sempre e studia musica con molta avidità, anche se da poco. Un po’ dietro gli altri, per non farsi scoprire.

Complessivamente questa band non ci dispiace. Ma dipende dalla musica che suona. Che non è tutta uguale. Gli urlatori la contestano. Con maglioni rossi e strane scritte sul petto. Quando cantano canzoni nuove, si irritano e iniziano la fischiata. I critici dei giornali avevano iniziato ad apprezzarla. Adesso cominciano a criticarla. Pretendevano troppo e sono rimasti delusi? Qualcosa da cambiare indubbiamente c’è anche negli spartiti. Il pubblico pagante ad esempio é sempre diviso in due. I dipendenti del teatro in prima fila e gli altri in seconda. Perchè? Intanto Renzi ha promesso ritmo. Che in sé vuol dire nulla. Più velocità? Più armonia? Più coesione? Ma per fare, cioè suonare, cosa? Questo sarebbe bene rivelare. Perché non tutte le musiche si suonano col ritmo. Se penso alle meravigliose melodie della musica delle orchestre dei professionisti del passato, più del ritmo, era raccomandabile la credibilità, la preparazione, la capacità di suscitare consenso. Sia come sia, Renzi continua a sfidare i suoi detrattori. Non vi piace la mia musica e allora sciolgo il complesso e andatevene a cercare un altro. E qui scatta l’applauso. E anche il pubblico intona la vecchia Resta cun me…. Buon 2015 amici e compagni, che il nuovo anno ci porti bene, con o senza ritmo.

One Comment »

  • Angelo said:

    Buongiorno Direttore, fuori da ogni piaggeria questo è l’articolo più bello che Lei ha scritto quest’anno. Lo lasci in home page sul suo giornale ancora per qualche giorno, dia la possibilità di leggerlo al maggior numero di persone possibili. Angelo

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