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Intervista a Interessicomuni journal

15 Marzo 2016 1.105 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

L’on. Mauro Del Bue, è stato un parlamentare della nostra Repubblica tra i più attivi (dal 1982 al 1994, poi dal 2006 al 2008) ed ha ricoperto l’incarico di sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture oggi appannaggio del Senatore Riccardo Nencini come Vice ministro del Governo Renzi. Direttore di Avanti online, storica testata giornalistica quella dell’Avanti e la più antica del nostro Paese perché con lo stesso simbolo produce informazione politica dal 1896.

Direttore Del Bue, siamo a ridosso del Congresso Nazionale dove il suo Partito avrà l’onere e l’onore di scegliere il Prossimo Segretario, sarà ancora Nencini secondo Lei?

Del Bue – Credo di sì. Non vedo all’orizzonte alternative migliori e poi la storia del doppio incarico non regge. Ne hanno due anche Renzi e Alfano.

Direttore Del Bue, che ruolo avrà il suo partito alle prossime elezioni politiche?

Del Bue – Dipenderà dalla legge elettorale. Se verrà introodotta la modifica che noi stessi abbiamo avanzato e cioè quella relativa al passaggio del premio di maggioranza dalla prima lista alla prima coalizione, dunque reintroducendo le alleanze che l’attuale Italicum ha cancellato, allora tenteremo di presentare una lista, magari non da soli, non rassegnadoci a presentare solo candidati nella lista del Pd.

Direttore Del Bue, lei pensa che il Partito Socialista possa convergere verso una unione con il Partito di Renzi, comunque si chiamerà?

Del Bue – Per farlo ci dovrebbe essere una condizione preliminare che oggi non vedo. E cioè il dichiarato interesse al recupero e all’esaltazione della tradizione del Psi, nella sua versione riformista e liberale. Oggi paradossalmente Renzi, che ha cancellato i comunisti dal gruppo dirigente, ha ripreso i vecchi simboli del Pci, l’Unità, le sue feste, il ricordo di Berlinguer. Lo fa strumentalmente per dare zuccherini agli ex comunisti. “Ma questo è”. Non si puó essere socialisti altrove, cioè in Europa, senza esserlo in Italia. E non si puó essere socialisti oggi e comunisti ieri. Se il Pd è un partito socialista faccia dell’Avanti e delle sue feste nonché della rilettura delle intuizioni politiche di Craxi e Martelli, il proprio distintivo. Mi pare complicato. Così noi siamo condannati, faticosamente, spesso anche impercettibilmente, a vivere. Non perchè non c’è piú il Psi, in fondo non ci sono piú nemmeno il Pci e la Dc da oltre vent’anni. Ma perchè, contrariamente a questi due vecchi partiti, non c’è l’erede del Psi nel sistema politico italiano. La cancellazione della nostra storia si sommerebbe alla cancellazione del suo futuro.

Direttore Del Bue, un’ultima domanda, quanto ha partecipato al successo “ultimo” del suo giornale la firma di Angelo Santoro e la sua rubrica sulle banche?

Del Bue – Un contributo importante Santoro ha reso non solo all’Avanti, – attraverso la sua rubrica “Interessi Comuni” dedicata al rapporto tra le banche e i cittadini -, ma anche al Psi, sensibilizzando il partito e i suoi parlamentari su una battaglia di giustizia. Senza la presenza di Santoro non credo che al Senato i socialisti avrebbero presentato le proposte di legge sulle speculazioni bancarie, sui fallimenti, sulla centrale crediti e sul Bail in.

@Ermete

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